Bangkok (Thailandia), 2 dic. (LaPresse/AP) – Continuano gli scontri a Bangkok, in Thailandia, dove da oltre una settimana sono in corso proteste contro la premier Yingluck Shinawatra. Dopo che questa ha parlato in un discorso trasmesso dalla tv, in cui ha definito inaccettabili e incostituzionali le richieste dell’opposizione, la folla nel centro della capitale si è di nuovo scontrata con la polizia. Gli agenti per respingerla hanno usato gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e proiettili di gomma. I manifestanti hanno tentato di arrivare all’ufficio della premier, a edifici governativi e al quartier generale della polizia, nel quartiere storico della capitale.
Nella zona si trovano alcune tra le principali attrazioni turistiche, tra cui il Grande palazzo reale, il tempio Wat Pho, lo zoo e la Khao San Road. I dimostranti hanno anche preso il controllo di un camion per la raccolta della spazzatura e di un mezzo della polizia, utilizzandoli per tentare di sfondare le barricate in cemento e filo spinato. Hanno lanciato bottiglie, massi e fumogeni. I partecipanti alle proteste provengono in gran parte dalla classe media sostenitrice del Partito democratico e accusano la prima ministra di essere uno strumento nelle mani del fratello, l’ex premier Thaksin Shinawatra deposto nel 2006 in un colpo di Stato militare ma rimasto centrale nella politica del Paese.
I manifestanti, che si sono dati il nome di Comitato popolare per le riforme democratiche, hanno l’obiettivo di fermare la macchina politica di Thaksin Shinawatra, accusato di corruzione e abuso di potere. Dopo che questi è stato destituito nel golpe, la Thailandia ha affrontato una lunga crisi politica. Nel 2008, i suoi oppositori hanno occupato per una settimana due aeroporti della capitale, dopo aver preso il controllo per tre mesi dei suoi uffici. Nel 2010 i sostenitori hanno invece occupato il centro di Bangkok per settimane, in uno stallo che si è concluso con oltre 90 morti e parti della città devastate.
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