Bangkok (Thailandia), 1 dic. (LaPresse/AP) – E’ salito ad almeno 3 morti e 54 feriti il bilancio degli scontri che stanno infiammando la Thailandia. A confermarlo sono i soccorritori e la polizia. I dimostranti hanno manifestato di nuovo oggi nei pressi dello stadio di Bangkok, dove era in programma un evento a sostegno del governo. Per il secondo giorno sono stati esplosi diversi colpi d’arma da fuoco. La polizia sta utilizzando gas lacrimogeni e proiettili di gomma per tentare di disperdere la folla.

Intanto, la premier Yingluck Shinawatra è stata portata in un luogo segreto, dopo che un centinaio di manifestanti ha tentato di fare irruzione nella sede della polizia a Bangkok, dove la prima ministra era in riunione. Annullate anche tutte le interviste con la stampa. Diversi manifestanti intervistati da Associated Press, però, hanno spiegato di non sapere che la premier si trovava all’interno dell’edificio.

I manifestanti hanno anche occupato tre emittenti televisive, per obbligarle a trasmettere anche il loro punto di vista e non soltanto quello governativo. I tre canali sono gestiti rispettivamente dal governo, dai militari e da una società indipendente.

Il comandante dell’esercito, generale Prayuth Chan-ocha, ha chiesto alla polizia di non utilizzare la forza e ai dimostranti di evitare ogni violenza, ha riferito un portavoce. Anche la polizia ha fatto appello alla calma in una dichiarazione in tv, aggiungendo di aver aiutato entrambe le parti a lasciare in sicurezza la zona vicino allo stadio dove sono in corso le maggiori proteste. Gli organizzatori delle Camicie rosse filo-governative hanno cancellato la dimostrazione che era in programma allo stadio, citando motivi di sicurezza. Molte persone avevano passato la notte accampate nella struttura, in attesa della manifestazione.

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