Kiev (Ucraina), 29 nov. (LaPresse/AP) – Migliaia di manifestanti si stanno radunando a Kiev, la capitale dell’Ucraina, per una nuova giornata di proteste pro Ue. I cortei giungono dopo che il presidente ucraino, Viktor Yanukovych, non ha firmato l’accordo di associazione con l’Unione europea nel corso del summit di Vilnius, in Lituania, e i dimostranti chiedono le sue dimissioni. Giovedì il presidente ucraino aveva annunciato la sospensione dei preparativi per firmare l’accordo di associazione con l’Ue, spiegando che intendeva piuttosto concentrarsi sul rafforzamento dei rapporti con la Russia. Il Cremlino ha lavorato in modo aggressivo per far saltare l’intesa fra Ucraina e Ue e portare Kiev nella sua orbita.
L’Ucraina si è lamentata del fatto che l’Ue non abbia offerto abbastanza per bilanciare le eventuali perdite derivanti dall’allentamento dei rapporti con Mosca. E a Kiev per giorni migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere di firmare l’accordo con l’Ue. Domenica hanno protestato almeno 50mila persone, nel più grande corteo dai tempi della Rivoluzione arancione del 2004, e anche ieri sera si sono tenute proteste, con circa 10mila dimostranti in piazza per dire sì all’avvicinamento all’Ue.
Nel 2004 le massicce proteste della cosiddetta Rivoluzione arancione costrinsero a ripetere le elezioni presidenziali, sulle quali pesavano accuse di brogli. La maggior parte dei voti venivano attribuiti a Yanukovych ma dopo che il voto fu ripetuto salì al potere come presidente Viktor Yushchenko, appoggiato dai Paesi occidentali. Viktor Yanukovych vinse invece le elezioni presidenziali nel 2010. Molti dei manifestanti che chiedono in piazza in questi giorni chiedono anche il rilascio della ex premier ucraina Yulia Tymoshenko, richiesta avanzata a gran voce anche dai Paesi dell’Ue. Tymoshenko è stata proprio una dei leader della Rivoluzione arancione.
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