Kiev (Ucraina), 24 nov. (LaPresse/AP) – Circa 50 mila ucraini hanno marciato nel centro di Kiev per chiedere al governo di scegliere l’Ue al posto della Russia. Ieri un già un migliaio di manifestanti avevano protestato nella capitale per commemorare l’ottantesimo anniversario della carestia che colpì il Paese nell’epoca sovietica, protestando per la decisione del governo di snobbare un accordo con Bruxelles a favore dell’intesa con Mosca. Quella di oggi è stata la più grande manifestazione dalla cosiddetta ‘rivoluzione arancione’ del 2004, che ribaltò l’esito di elezioni truccate portando al potere una coalizione filo-occidentale. All’epoca i manifestanti si erano accampati nel centro di Kiev, ma non è chiaro quanti potrebbero rimanere oggi con temperature vicine allo zero e la pioggia. Dopo mesi di attesa per un annunciato accordo politico e commerciale con Ue, il governo ha infine deciso di sacrificare l’intesa per ripristinare le relazioni con la Russia.
La scelta è stata considerata una vittoria del Cremlino, che ha minacciato sanzioni per far tornare l’Ucraina nella propria orbita. I manifestanti si sono radunati in tutto il Paese per chiedere al presidente Viktor Yanukovich di cambiare idea e firmare un accordo al vertice di Vilnius, in Lettonia, previsto per la prossima settimana. Decine di manifestanti si sono scontrati con la polizia e con attivisti pro-Russia vicini al palazzo del governo e fuori dall’ufficio di Yanukovich. I sostenitori dell’accordo con Bruxelles portavano gigantesche bandiere dell’Ucraina e dell’Unione europea, cantando “Ucraina è Europa”. Intervenendo al termine del corteo, il leader dell’opposizione Arseniy Yatsenyuk, alleato dell’ex primo ministro, ora in prigione, Yulia Tymoshenko, ha detto alla folla: “Dovremmo andare verso l’Europa o verso la Russia? Si tratta di una scelta tra il passato e il futuro”.
Al termine del corteo la figlia della Tymoshenko ha anche letto una missiva inviata dalla madre dal carcere. “Non lasciate che tutti noi veniamo umiliati in questo modo – ha recitato Eugenia Tymoshenko con la voce rotta dall’emozione – è la nostra tabella di marcia per ottenere una vita normale”. I manifestanti hanno gridato “libertà per Yulia” e intonato cori contro Yanukovich e il suo governo. Funzionari di Stati Uniti e Ue hanno accolto con disappunto la scelta di Kiev e il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha annullato la visita nella capitale ucraina prevista per l’inizio di dicembre. Il commissario Ue per l’Allargamento, Stefan Fule, che ha lavorato all’accordo per anni, ha dichiarato oggi che l’intesa è ancora sul tavolo. In un post su Twitter, scritto in inglese, ucraino e russo, Fuele ha dichiarato: “Il nostro impegno per la modernizzazione dell’Ucraina rimane fermo, la porta resta aperta, i benefici per i vicini sono troppi, nonostante la retorica”.