Filippine, 1.774 morti bilancio ufficiale. In Cina 8 vittime

Tacloban (Filippine), 12 nov. (LaPresse/AP) – E’ salito a 1.774 morti il bilancio ufficiale del passaggio del tifone Haiyan nelle Filippine. Lo hanno reso noto le autorità, affermando tuttavia che prevedono che la cifra aumenti notevolmente. Nelle scorse ore 12 italiani risultavano irraggiungibili. Di questi, tre sono stati contattati e stanno bene, secondo quanto reso noto dal viceministro degli Esteri Marta Dassù intervenuta a Radio Anch’io su Radio1. Mentre la comunità internazionale si mobilita, nel Paese si registrano scene di disperazione ed estrema difficoltà della popolazione.

AUMENTA IL BILANCIO UFFICIALE. Il bilancio è salito a 1.774 morti ufficiale del passaggio del tifone Haiyan nelle Filippine. Lo hanno reso noto le autorità, affermando tuttavia che prevedono che la cifra aumenti notevolmente. Le autorità temono che le stime che parlando di 10mila morti siano accurate e ritengono che potrebbero persino essere basse.

DASSU’: CONTATTATI TRE ITALIANI, STANNO BENE. ‘Siamo riusciti a contattare tre persone, e questo è una dato positivo. Sui numeri è sempre molto difficile essere precisi perchè la nostra possibilità di contattare i nostri connazionali all’estero dipende dal fatto che siano iscritti o meno al registro degli italiani all’estero. Se ci atteniamo a questo registro i numeri sono all’incirca dodici’. Lo ha detto il viceministro degli Esteri Marta Dassù intervenendo a Radio Anch’io su Radio1. Quando le è stato chiesto se i tre stanno bene, Dassù ha risposto: ‘Sì, ho parlato questa mattina con il nostro ambasciatore a Manila’. ‘Ci sono alcuni connazionali – ha aggiunto – nelle aree più colpite che ancora non stanno rispondendo al nostro appello. Naturalmente non possiamo avere il controllo di tutti gli italiani che si spostano all’estero, a meno che non si registrino o si iscrivano al sito Viaggiare sicuri nel mondo’.

DISPERAZIONE IN AEROPORTO. Si sono verificate scene di disperazione presso l’aeroporto di Tacloban distrutto dal tifone. Quando due C-130 dell’aviazione del Paese sono arrivati nello scalo prima dell’alba di oggi più di 3mila persone che si erano accampate fuori sono entrate sulla pista attraverso un buco nella recinzione di ferro. Solo poche centinaia sono riuscite a salire a bordo dei veivoli. Il resto degli sfollati è rimasta nella città a corto di cibo e di acqua e disseminata di un numero imprecisato di cadaveri. Una decina di soldati e diversi poliziotti hanno trattenuto la folla. Le madri hanno alzato i bambini con le braccia sotto la pioggia, sperando di avere la priorità. Tra la folla anche una donna di circa 30 anni su una barella, agitandosi senza controllo.’Ho implorato i soldati. Mi sono inginocchiata e li ho supplicati perchè ho il diabete’ ha spiegato Helen Cordial, la cui abitazione è stata distrutta dalla tempesta. ‘Vogliono che io muoia in questo aeroporto? Hanno un cuore di pietra’. ‘Abbiamo bisogno di aiuto. Non sta succedendo nulla’ ha detto piangendo Aristone Baklute, una donna di 81 anni con i vestiti bagnati dalla pioggia, che non è riuscita a prendere un volo. ‘Non mangiamo da ieri pomeriggio’, ha aggiunto. La lotta all’aeroporto di Tacloban è una delle innumerevoli scene di miseria che si stanno verificando nelle Filippine orientali da quando il tifone Haiyan ha colpito il Paese venerdì. Le necessità delle quasi 10 milioni di persone colpite dal disastro stanno diventando sempre più urgenti. A Tacloban intanto molti residenti hanno passato la notte sotto la pioggia dove hanno potuto, nelle rovine delle case distrutte, all’aperto tra le strade e gli alberi sradicati. Alcuni hanno dormito sotto tende portate dal governo o dai gruppi di soccorso.I dottori locali affermano di essere disperati per le medicine. Vicino alla torre dell’aeroporto, danneggiata dal tifone, in una piccola clinica di fortuna con le finestre rotte, dottori dell’esercito e dell’aviazione raccontando di aver curato circa mille persone da quando è arrivato il tifone, per tagli, ematomi, lacerazioni e ferite profonde. ‘E’ travolgente’ ha commentato il capitano dell’aviazione Antonio Tamayo. ‘Abbiamo bisogno di più medicine. Non possiamo fare iniezioni di vaccino contro il tetano perchè non ne abbiamo’.

VITTIME IN CINA. Intanto è di 8 morti il bilancio dell’arrivo di Haiyan in Cina. Il tifone, indebolitosi e diventato una tempesta tropicale, ha provocato anche danni per centinaia di milioni di dollari alle industrie dell’agricoltura e della pesca, secondo quanto reso noto dai media statali del Paese. Il tifone era già diventato una tempesta tropicale quando è arrivato nel sud della Cina ieri. Tuttavia la perturbazione aveva ancora venti fino a 100 chilometri all’ora ed ha causato precipitazioni fino a 38 centimentri di pioggia su alcune parti della provincia di Guangxi. La più colpita in Cina è stata l’isola meridionale di Hainan, dove la tempesta che si stava avvicinando ha strappato una nave cargo dai suoi ormeggi domenica, l’ha portata in mare e ha impedito i tentativi di soccorsi da parte di navi veloci e elicotteri.Tre corpi sono stati recuperati e altri quattro membri dell’equipaggio risultano dispersi, secondo la China National Radio. Fino a oggi altre quattro persone a Hainan sono state confermate morte, incluse due persone colpite da oggetti caduti, secondo la stessa emittente. La radio ha aggiunto che la tempesta ha causato fino a 700 milioni di dollari in danni alle industrie dell’agricoltura, di sivicoltura, avicole e ittiche. Una persona è inoltre affogata a Guangxi, secondo la China News Service.

INVIATI MEZZI E AIUTI. Gli Stati Uniti hanno ordinato alla portaerei USS George Washington di partire per le Filippine per offrire assistenza al Paese duramente colpito dal tifone Haiyan. Il segretario della Difesa Chuck Hagel ha chiesto alla portaerei e ad altre navi della Marina militare Usa ‘ di partire il più velocemente possibile per le Filippine’. La portaerei, che trasporta 5mila marinai e più di 80 aerei, era ad Hong Kong. Si prevede che raggiunga le Filippine in circa due giorni. Gli Stati Uniti hanno dichiarato ieri di essere pienamente impegnati nell’aiutare le Filippine a riprendersi dalle conseguenze del tifone, e stanno fornendo 20 milioni di dollari in aiuti immediati. Diversi altri Paesi, inclusi Giappone, Regno Unito e Australia, insieme hanno donato decine di milioni di dollari. Il Regno Unito ha deciso l’invio di una nave da guerra della marina militare, secondo quanto reso noto il premier David Cameron. Il primo ministro ha aggiunto che il Paese donerà aiuti per un valore di circa 16 milioni di dollari. Il Regno Unito invierà anche un aereo cargo C-17 per gli aiuti. Intanto Valerie Amos, coordinatrice Onu per gli Affari umanitari, ha deciso di destinare 25 milioni di dollari dal fondo per i soccorsi di emergenza delle Nazioni Unite. Amos e il ministro degli Esteri delle Filippine Albert del Rosario lanceranno un appello di emergenza oggi a Manila per chiedere aiuto.

FAO: COLPITI OLTRE 1 MILIONE COLTIVATORI DI RISO. Il tifone Haiyan ha colpito le Filippine all’inizio della stagione principale di semina del riso. Lo ha reso noto oggi l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), aggiungendo che si stima che più di 1 milione di coltivatori siano stati colpiti dalla distruzione dei campi di riso. Gli esperti Onu hanno anche dichiarato che ci si aspetta gravi conseguenze sulla produzione di cocco. Le comunità di pescatori hanno perso anche attrezzature e barche. L’agenzia delle Nazioni Unite afferma di aver inviato personale di emergenza e che userà un milione di dollari dalle sue risorse per rispondere alle esigenze immediate degli agricoltori, tra cui semi e fertilizzanti. L’agenzia afferma inoltre che 24 milioni di dollari saranno richiesti per altre esigenze, inclusa la riabilitazione di strutture per l’irrigazione. ‘Voglio esprimere la solidarietà della Fao e la mia personale alla popolazione e al Governo delle Filippine’ ha affermato il Direttore Generale della FAO, José Graziano da Silva. ‘Il super tifone Haiyan ha causato la perdita di migliaia di vite umane e lasciato una scia di distruzione. La devastazione causata nel paese – inclusi i settori agricolo, ittico e forestale – mette a rischio i mezzi di sussistenza di molti altri e potrebbe avere un vasto impatto sulla filiera e sulla sicurezza alimentari.’ L’Organizzazione farà tutto il possibile per aiutare il Governo delle Filippine nel processo di ricostruzione e per migliorare la resilienza, ha continuato Graziano Da Silva. Nel quadro dell’appello urgente lanciato dalle Nazioni Unite, la FAO ha richiesto 24 milioni di dollari per interventi immediati nei settori della pesca e dell’agricoltura.