Argentina, maggioranza Fernandez regge ma a Buenos Aires trionfa Massa

Buenos Aires (Argentina), 28 ott. (LaPresse/AP) – Con il 72% dei voti conteggiati nelle elezioni di medio termine in Argentina, il partito Fronte per la vittoria (FpV) della ‘presidenta’ Cristina Fernandez de Kirchner ha ottenuto il 33% dei voti complessivi per il rinnovo parziale del Congresso. Con questo risultato l’FpV mantiene la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento, ma non riesce a raggiungere la maggioranza dei due terzi che sarebbe stata necessaria a Fernandez per modificare la Costituzione in modo da potere correre per un terzo mandato presidenziale. È dunque escluso che la Fernandez possa candidarsi per la rielezione nel 2015, quando scadrà il suo secondo mandato. L’esito delle elezioni di ieri è stato largamente determinato dalla vittoria di Sergio Massa come deputato per la provincia di Buenos Aires, dove vive il 37% degli elettori argentini. Massa, fuoriuscito dal partito peronista ed ex capo di Gabinetto della ‘presidenta’, ha battuto con un margine del 12% il candidato appoggiato personalmente da Fernandez, Martin Insaurralde.

Sergio Massa, finora sindaco del Comune di Tigre, dove vivono molti degli argentini più ricchi e famosi, è il politico che ha ricevuto il maggior numero di voti nelle elezioni di ieri e si insedierà come deputato in Congresso il prossimo 10 dicembre. Con questo voto inoltre, almeno al momento, si posiziona fra i probabili candidati alle elezioni presidenziali del 2015. Insieme a lui i possibili aspiranti inquilini della Casa Rosada ci sono il governatore della provincia di Buenos Aires, Daniel Scioli, e il sindaco di Buenos Aires, Mauricio Macri, entrambi considerati di posizioni più centriste e aperte alle aziende rispetto alla ‘presidenta’. “Accettiamo le nostre differenze, la pluralità e, come dice il nostro papa Francesco, l’armonia, che è il modo migliore per costruire la società”, ha detto Massa domenica sera, chiedendo ai politici di “ascoltare il messaggio della gente”. Ora Massa guiderà la terza forza politica più ampia del Congresso, con circa 19 seggi, contro i 131 seggi del blocco al governo.

Nelle elezioni di medio termine di ieri circa 30 milioni di argentini erano chiamati alle urne per rinnovare la metà dei membri della Camera dei deputati, cioè 127 in tutto il Paese, per il periodo 2013-2017, e un terzo dei membri del Senato, cioè 24 in otto province, per il periodo 2013-2019. Secondo l’attuale capo di Gabinetto, Juan Manuel Abal Medina, una volta che i voti finali saranno conteggiati il FpV avrà guadagnato cinque posti fra i 257 seggi alla Camera dei deputati e manterrà una “comoda maggioranza” in Senato, composto da 72 membri. Finora la situazione nelle due Camere era la seguente: alla Camera dei deputati, dei 257 seggi, il Fronte aveva ufficialmente 115, ma poteva contare solo su 109 o 110 voti propri effettivi, che gli davano la maggioranza se uniti a quelli degli alleati; in Senato invece, composto da 72 seggi, il partito della Fernandez aveva finora 32 seggi e poteva contare sugli alleati arrivando a un totale di 38 voti, cioè appena uno in più della soglia dei 37 necessari ad avere la maggioranza.