Kirov (Russia), 16 ott. (LaPresse/AP) – Il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny non andrà in carcere, perché la condanna a cinque anni di prigione nei suoi confronti è stata sospesa. Resta però bandito da qualsiasi incarico politico, perché la sospensione non è sufficiente a cancellare il divieto a vita previsto dalla legge. Lo hanno deciso i giudici di un tribunale di Kirov, dopo che Navalny il 18 luglio era stato condannato a cinque anni di carcere per accuse di corruzione. Era stato rilasciato il giorno successivo in quella che molti avevano considerato una manovra per far apparire competitiva l’elezione al sindaco di Mosca. Il blogger anti-Putin era infatti candidato nella corsa, dove ha ottenuto il 27% delle preferenze contro il candidato del Cremlino. Il suo profilo pubblico sempre più forte e in vista ha reso più difficile e pericoloso per il potere centrale di Mosca tenerlo dietro le sbarre.

La condanna, tuttavia, impedisce a Navalny di candidarsi a future elezioni, perché anche una sentenza sospesa comporta un bando a vita dalle cariche politiche. Il leader d’opposizione aveva definito il verdetto “un ordine di Mosca” ai giudici, in cui “le motivazioni politiche di questo caso erano assolutamente chiare”. Le accuse al leader dell’opposizione risalgono ad alcuni anni fa, quando lavorò come consigliere a titolo gratuito per il governo provinciale di Kirov. I procuratori sostennero che fece parte di un gruppo che nel 2009 sottrasse legname per un valore di 16 milioni di rubli (500mila dollari) alla compagnia statale Kirovles. Navalny ha sempre negato ogni responsabilità.

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