Beirut (Libano), 20 set. (LaPresse/AP) – Dopo giorni di scontri nel nord della Siria, i combattenti del gruppo Stato islamico dell’Iraq e del Levante, branca di al-Qaeda, e i ribelli dell’Esercito siriano libero si sono accordati su un immediato cessate il fuoco nella città di Azaz, al confine con la Turchia. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che le due fazioni hanno anche accettato di liberare i rispettivi prigionieri. L’accordo, raggiunto ieri sera tardi e mediato dalla brigata ribelle Tawheed, chiede di allestire un checkpoint tra le due parti. Queste ultime hanno accettato anche di portare la disputa davanti a un consiglio islamico che presto sarà istituito per risolvere problematiche di questo tipo.
I combattenti legati ad al-Qaeda si sono dimostrati negli ultimi mesi come la forza più efficiente sul campo di battaglia, combattendo al fianco dell’Esercito siriano libero contro le forze governative. Ma le due parti di recente hanno iniziato a scontrarsi in una serie di rappresaglie ed episodi violenti soprattutto nel nord e nell’est della Siria. Gli scontri di ieri e la presa di Azaz da parte dei combattenti legati ad al-Qaeda hanno spinto il governo turco a chiudere il valico di frontiera.
Intanto, proprio questa mattina arriva dalla Coalizione nazionale siriana, il principale gruppo di opposizione al governo di Bashar Assad, un monito contro i combattenti estremisti che stanno prendendo sempre più piede nel contesto della guerra civile. Le azioni dei combattenti legati ad al-Qaeda, si legge in una nota, “contrastano i principi che la rivoluzione siriana sta cercando di raggiungere”. La Coalizione avverte poi che i combattenti islamici stanno “rafforzando le proprie posizioni” nelle aree controllate dall’opposizione. Una situazione che risulta “pericolosa per i civili e riporta alla storia di oppressione da parte del partito Baath, dell’esercito di Assad e della shabiha”, la milizia pro-governativa. Il partito Baath governa la Siria dal colpo di Stato del 1963. I siriani, si legge ancora nel comunicato, sono “moderati e rispettano il pluralismo religioso e politico, mentre respingono il cieco estremismo”.