Washington (Usa), 16 set. (LaPresse/AP) – Sono saliti a 12 i morti nella sparatoria avvenuta nella sede della marina Usa di Navy Yard a Washington. Lo riferisce il capo della polizia del District of Columbia, Cathy Lanier. Uno degli aggressori è stato ucciso durante lo scontro a fuoco; subito dopo la polizia ha fatto sapere che cercava altre due persone, avvistate da testimoni in uniformi in stile militare, ma da poco la polizia del District of Columbia ha annunciato che uno dei due ricercati non è più persona di interesse e non è sospettato perché non è coinvolto in alcun modo nella sparatoria. Resta dunque solo uno il ricercato e, mentre le ricerche delle autorità proseguono, la polizia ha invitato i cittadini a rimanere a casa e tenersi lontano da Navy Yard.

Inoltre sono state intensificate le misure di sicurezza nel Campidoglio, la sede del Congresso Usa, che si trova a circa 1,6 chilometri dal complesso. Misure di sicurezza innalzate anche in altri edifici federali a Washington, fa sapere il dipartimento per la Sicurezza interna, spiegando che si tratta di una precauzione ma che non è nota una minaccia specifica. E il Senato degli Stati Uniti è stato chiuso, senza la possibilità di ingresso o uscita dagli edifici finché procederanno le ricerche del sospettato.

Teatro della sparatoria è il quartier generale del Naval Sea Systems Command, il più grande dei cinque commandi tecnici della Marina degli Stati Uniti, dove lavorano circa tremila persone. Il Naval Sea Systems Command si occupa di costruzione, acquisto e manutenzione di navi e sottomarini della Marina Usa, oltre che dei loro sistemi di combattimento. E qui è convogliato un quarto dell’intero budget destinato alla Marina Usa.

La Casa Bianca ha fatto sapere che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, è stato aggiornato da alcuni alti collaboratori sugli sviluppi della sparatoria e ha dato ordine alla sua squadra di tenersi in contatto con la marina, l’Fbi e i funzionari locali.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata