L’Avana (Cuba), 16 set. (LaPresse/AP) – La conferenza episcopale di Cuba ha chiesto alle autorità dell’Avana di portare avanti un’apertura politica che includa “il diritto alla diversità per quanto riguarda il pensiero, la creatività e la ricerca della verità”. La lettera pastorale, intitolata ‘La speranza non delude’, è la prima scritta dai vescovi cubani dal 1993.
“Così come succede con l’aspetto economico – si legge nella missiva – crediamo che nella nostra realtà cubana sia fondamentale un rinnovo o un aggiornamento della legislazione nazionale per quanto riguarda l’ordine politico”. Nella lettera i vescovi elogiano il programma di riforme avviato nel 2010 dal presidente Raul Castro, grazie al quale è stata tra l’altro legalizzata la vendita di case e auto usate. Molto però resta da fare, hanno sottolineato i vescovi, offrendo come esempio i bassi salari di professionisti e dipendenti pubblici in settori come la sanità e l’istruzione.
La conferenza episcopale ha infine fatto appello al dialogo tra i cubani che hanno opinioni differenti e ha chiesto a Washington di porre fine all’embargo economico e finanziario in vigore da 51 anni. La precedente lettera pastorale, intitolata ‘L’amore aspetta tutti’, suscitò controversie per le critiche rivolte al governo. Jose Felix Perez, il segretario della Conferenza episcopale, ha riferito che una copia è stata fornita alle autorità dell’isola e “si spera che venga letta con lo stesso spirito con cui è stata scritta, in maniera costruttiva”.