Washington (Usa), 12 set. (LaPresse/AP) – È previsto intorno alle 11 ora italiana l’arrivo a Ginevra del segretario di Stato americano John Kerry, che incontrerà il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov per discutere della Siria. Kerry sarà accompagnato da esperti americani di armi chimiche, per valutare e possibilmente ampliare le idee avanzate dalla Russia; anche Lavrov porterà alcuni esperti tecnici russi. I due si incontreranno poi una seconda volta venerdì. Anche l’inviato speciale di Onu e Lega araba, Lakhdar Brahimi, sarà a Ginevra, dove è disponibile a incontrare Kerry e Lavrov. Un meeting fra Kerry e Brahimi è sicuramente in programma, ha fatto sapere una portavoce del dipartimento di Stato Usa, e stando a fonti Onu ci si aspetta che anche Lavrov faccia lo stesso.
Un alto funzionario delle Nazioni unite fa sapere che si tratterà di un meeting esplorativo per valutare se Kerry e Lavrov possono imbarcarsi “nel compito erculeo” di smantellare l’arsenale chimico della Siria mentre il Paese è in guerra. Secondo fonti Usa, Kerry spronerà Mosca a portare avanti un piano credibile e verificabile di inventario, messa in sicurezza e distruzione delle scorte siriane di armi chimiche. “Il nostro obiettivo è di testare la serietà di questa proposta, discutere dei dettagli di come sarebbe attuata, di quali sono le modalità di identificazione, verifica, messa in sicurezza e infine distruzione delle armi chimiche”, ha detto la portavoce del dipartimento di Stato, Jen Psaki, poco prima che Kerry partisse da Washington.
E’ attesa invece per lunedì la pubblicazione del rapporto degli ispettori dell’Onu sul presunto attacco con armi chimiche dello scorso 21 agosto alla periferia est di Damasco. Ad annunciarlo ai microfoni della radio tedesca Deutschlandfunk è stato il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, il cui Paese è attualmente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. Uno dei portavoce delle Nazioni unite, Farhan Haq, ha detto di non potere confermare la data. Il documento degli ispettori Onu dirà solo se le armi chimiche sono state usate e non chi sia stato responsabile dell’eventuale uso. L’individuazione delle responsabilità, infatti, non rientrava nel mandato della squadra Onu.