Pechino (Cina), 12 set. (LaPresse/AP) – Cai Bin, ex ufficiale del partito comunista cinese e commissario per lo Sviluppo urbano del distretto di Panyu, è stato condannato a 11 anni e sei mesi di carcere da un tribunale di Guangzhou. Lo riporta l’agenzia ufficiale China News Service. Cai Bin è stato riconosciuto colpevole di aver ricevuto mazzette per 2,75 milioni di yuan (450mila dollari), in un caso che ha attirato l’attenzione pubblica. Le indagini su di lui erano iniziate dopo che online furono alzati dubbi su come la sua famiglia potesse possedere 22 proprietà in un Paese in cui le famiglie nelle città faticano a permettersi un appartamento. Gli utilizzatori di internet gli avevano dato il soprannome di ‘Zio casa’. Online è nato anche un movimento che ha portato alla luce l’alto numero di proprietà di vari altri ufficiali governativi.