Nubi polveri da Africa a Caraibi: timori per effetti su clima e salute

L’Avana (Cuba), 27 ago. (LaPresse/AP) – Ogni estate microscopiche particelle di polvere sollevate dalle tempeste di sabbia in Africa vengono trasportate dal vento per migliaia di chilometri attraverso l’Atlantico e raggiungono i Caraibi, limitando la visibilità e aumentando le difficoltà respiratorie delle persone affette da asma. Nelle ultime settimane una nube particolarmente estesa ha raggiunto le isole nella parte orientale dei Caraibi, è passata sopra la penisola dello Yucatan ed è arrivata fino in Wyoming. Nelle immagini fornite dalla Nasa si vedono enormi nubi di fumo che si spostano verso ovest dall’Africa, coprendo centinaia di chilometri quadrati. Il fenomeno ha attratto l’attenzione degli scienziati locali, secondo cui le nuvole stanno diventando sempre più grandi. Ed è stato trattato dai media come una curiosità meteorologica, anche se per alcuni esperti potrebbe avere importanti implicazioni per il clima e perfino bloccare la formazione di uragani.

Quest’anno la Nasa ha inviato dei droni per studiare il fenomeno durante le tempeste tropicali. “È una questione di grande portata, interesse e importanza per la salute”, ha commentato Jimenez-Velez, specialista in tossicologia molecolare e ambientale dell’Università di Porto Rico a Mayaguez. Le autorità di Porto Rico hanno lanciato quest’anno due allerta per persone affette da asma o allergie, mentre il governo della Repubblica Dominicana ha emesso un avvertimento di basso livello. Le polveri sottili sono legate a malattie respiratorie e in alcune zone dei Caraibi l’asma è particolarmente diffusa. Per il momento, però, non è stato stabilito alcun legame diretto tra la polvere africana e l’alto numero di casi di asma o cancro ai polmoni.

Gli scienziati spiegano che con il passare degli anni la composizione della polvere, osservata già da Charles Darwin nel 1832, è cambiata a causa delle attività dell’uomo. Attualmente le nubi trasportano tracce di metalli, microorganismi, batteri, spore, pesticidi e materia fecale. “Il preciso impatto sulla salute non è noto”, spiega Joseph M. Prospero, professore di chimica marina e atmosferica dell’Università di Miami, autore di uno studio sulle polveri che sarà pubblicato a settembre nella rivista della Società meteorologica americana. “Non è possibile dire – ha aggiunto – quale effetto possano avere queste polveri, ma ci sono motivi che destano preoccupazione”.