Fort Meade (Maryland, Usa), 21 ago. (LaPresse/AP)- Il giudice ha condannato Bradley Manning a 35 anni di carcere per aver rivelato segreti degli Stati Uniti a Wikileaks. Lo scorso mese il soldato 25enne accusato di aver diffuso a WikiLeaks centinaia di migliaia di documenti riservati dell’esercito e del governo di Washington era stato riconosciuto colpevole per 20 capi d’accusa, incluse sei violazioni dell’Espionage Act. Manning avrebbe potuto essere condannato a 90 anni in prigione. La procura militare aveva chiesto almeno 60 anni, mentre la difesa ne aveva suggeriti non più di 25 perché per allora alcuni dei documenti diffusi da Manning saranno declassificati.
l 25enne Manning è rimasto sull’attenti e non ha mostrato alcuna reazione mentre il giudice Denise Lind leggeva il verdetto. Il giudice non ha fornito le motivazioni e l’udienza si è conclusa rapidamente. Al termine della lettura della sentenza il soldato è stato portato fuori dall’aula da guardie, mentre circa sei sostenitori hanno gridato: “Continueremo a lottare per te, Bradley! Sei il nostro eroe!”. “Sono scioccato, non pensavo che il giudice l’avrebbe fatto”, ha commentato uno di loro di Manning, Jim Holland, originario di San Diego. “Trentacinque anni, Dio mio”, ha aggiunto. Il soldato, il quale è stato degradato e congedato con disonore, dovrà scontare almeno un terzo della sentenza prima di poter contare sulla libertà condizionale. Dal verdetto saranno detratti gli oltre tre anni che l’uomo ha già passato in carcere.
A febbraio, nel corso dell’udienza preliminare, Manning si era detto colpevole di reati minori che avrebbero potuto portarlo 20 anni dietro le sbarre, ammettendo di aver agito per mettere in luce la “sete di sangue” delle forze militari Usa e il loro disprezzo per le vite umane. Inoltre spiegò di aver scelto di diffondere informazioni che credeva non avrebbero danneggiato gli Usa, con l’obiettivo invece di avviare un dibattito sulla politica estera e militare. Il giovane ha riconosciuto di aver passato diversi documenti a WikiLeaks. Tra di essi anche un video del 2007 in cui è possibile vedere un elicottero statunitense attaccare e uccidere un gruppo di civili in Iraq, tra cui un fotografo dell’agenzia Reuters e il suo autista. Nell’audio del video si sentono i militari ridere e chiamare gli obiettivi “bastardi”. La settimana scorsa Manning si era scusato per avere danneggiato gli Stati Uniti, sottolineando però che quando passò le informazioni, cioè quando lavorava come analista d’intelligence in Iraq nel 2010, non credeva che la cosa avrebbe provocato danni. Secondo la procura, invece, l’uomo ha tradito la fiducia del Paese e ha diffuso i segreti a WikiLeaks solo per farsi un nome. I procuratori hanno dimostrato che al-Qaeda ha sfruttato i materiali sull’attacco di elicottero per un video di propaganda.