Siria, opposizione: Strage con armi chimiche Governo nega: Tentativo di ostacolare esperti Onu

Beirut (Libano), 21 ago. (LaPresse/AP) – Decine di persone sono morte vicino a Damasco in seguito a un attacco condotto con “gas velenoso”. Lo denuncia l’opposizione siriana. Non sono chiare le dimensioni dell’episodio, ma una fonte sentita dall’emittente al-Arabiya parla di almeno 500 vittime. L’Osservatorio siriano per i diritti umani riporta che decine di persone, tra cui bambini, sono stati uccisi nei raid del governo a Ghouta, vicino alla capitale. Le forze armate avrebbero usato lanciarazzi dall’alba per colpire le città di Erbin, Zamalka, Ein Terma, così come Ghouta orientale. Qui, spiega l’Osservatorio, gli attivisti riportano che l’esercito ha usato gas velenosi, causando decine di morti e centinaia di feriti. A Ghouta occidentale, le forze aeree hanno bombardato parti della città di Mou’adamiya. I residenti dell’area accusano a loro volta le forze armate di aver usato gas velenosi.

Intanto però, il governo di Damasco rspinge le accuse. “Stanno cercano di distogliere la commissione dell’Onu sulle armi chimiche dalla sua missione”, ha detto un funzionario citato dall’agenzia di stampa statale Sana. Proprio in questi giorni si trova in Siria il team di esperti di archi chimiche dell’Onu, composto da 20 membri e guidato dallo svedese Ake Sellstrom. Il gruppo, arrivato domenica a Damasco, dovrà indagare su tre siti dove si pensa che nei mesi scorsi siano state utilizzate armi chimiche.

Alla squadra della Nazioni unite si è rivolto all’Osservatorio, chiedendo che “faccia visita alle aree colpite” dagli ultimi raid e “garantiscano che i rifornimenti medici e di soccorso raggiungano la popolazione prima possibile”. Il governo guidato da Bashar Assad ha sempre negato l’uso di questo tipo di armamenti, puntando invece il dito contro i ribelli.