Nuova Delhi (India), 16 ago. (LaPresse/AP) – I corpi di tre marinai sono stati recuperati dal sottomarino della marina indiana a bordo del quale si sono verificate mercoledì due esplosioni nella base navale di Mumbai. I cadaveri sono stati recuperati da sub della marina. Il portavoce della marina indiana, Narendra Vispute, riferisce che le condizioni dei corpi suggeriscono che è improbabile che qualcuno degli altri 15 marinai che erano a bordo possa essere ritrovato vivo. Per l’identificazione si ricorrerà ai test del Dna visto che i corpi sono sfigurati e in gran parte bruciati. Dal giorno dell’incidente non ci sono stati contatti con i marinai, non si è neanche sentito bussare dall’interno.
Il sottomarino coinvolto è l’INS Sindhurakshak di produzione russa, a propulsione diesel, in cui si era verificata un’altra esplosione mortale nel 2010 e che era tornato in servizio poco tempo fa. Le esplosioni, che hanno illuminato a giorno il cielo di Mumbai nelle ore precedenti l’alba locale di mercoledì, sono avvenute nel compartimento siluri ma le cause non sono chiare. Il mezzo è in parte stato sommerso dall’acqua, mentre un’altra parte è rimasta visibile in superficie. Le operazioni di recupero dei corpi sono rese difficili da due fattori: in primo luogo il calore dell’esplosione ha provocato la fusione di alcuni portelloni del sottomarino; in secondo luogo le acque intorno al sommergibile sono oleose e fangose, il che riduce notevolmente la visibilità.