Cleveland (Ohio, Usa), 26 lug. (LaPresse/AP) – Ariel Castro, l’uomo che rapì e tenne sequestrate per circa dieci anni tre ragazze a Cleveland in Ohio, ha accettato di patteggiare. Comparso oggi in tribunale, si è dichiarato colpevole di 937 capi d’accusa, sul totale di 977, evitando così la pena di morte, mentre la procura chiede per lui l’ergastolo senza libertà condizionale, più mille anni di detenzione. Tra le accuse ci sono sequestro, stupro e omicidio aggravato per aver picchiato e costretto al digiuno una delle donne fino a farla abortire.

È accusato anche di aver tenuto legate le donne, a volta incatenandole in cantina o a un letto, e di aver aggredito una di loro con un laccio attorno al collo quando tentò di scappare. Le tre, scomparse tra il 2002 e il 2004, sono riuscite a fuggire il 6 maggio scorso dalla casa in cui l’uomo le teneva rinchiuse. Castro è stato arrestato poche ore dopo e da allora è in cella. Il patteggiamento arriva più di un mese dopo una dichiarazione in cui le tre donne dissero di “sperare in una soluzione giusta e veloce” e di avere “molta fede nell’ufficio del procuratore e nel tribunale”.

Castro ha risposto alle domande del giudice in modo chiaro, dicendo di aver compreso che non uscirà mai di prigione e spiegando che ne era consapevole già “quando parlò per la prima volta con l’agente dell’Fbi all’arresto”. Durante l’udienza, il 53enne ha dichiarato di aver avuto “problemi di dipendenza da pornografia e sessuali”, aggiungendo di aver subito molestie sessuali da bambino. Su quest’ultima dichiarazione, i giudici lo hanno interrotto.

La procura dell’Ohio ha annunciato che chiederà che a Castro sia impedito di rivedere la figlia avuta con una delle donne rapite. L’assistente del procuratore della contea, Blaise Thomas, ha fatto sapere che il suo ufficio chiederà ai giudici che il primo agosto emetteranno la sentenza nei confronti del 53enne di imporgli un ‘no-contact order’, secondo cui non potrà più aver a che fare con la piccola. La bambina è nata il giorno di Natale del 2006 nella casa in cui Castro teneva le donne prigioniere. Oggi Castro ha patteggiato, evitando la pena di morte ma andando incontro all’ergastolo senza rilascio su cauzione più mille anni di detenzione.

Le tre donne, Amanda Berry, Gina DeJesus e Michelle Knight, si sono dette sollevate alla notizia della dichiarazione di colpevolezza e del patteggiamento. Hanno fatto sapere di essere soddisfatte dall’esito del caso e impazienti della conclusione del processo. Le tre hanno ribadito la loro richiesta di privacy e hanno confermato che non faranno dichiarazioni pubbliche.

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