Bruxelles (Belgio), 21 lug. (LaPresse/AP) – Il Belgio ha un nuovo re. Il 53enne Filippo, figlio di Alberto II che questa mattina ha abdicato in suo favore, ha giurato questa mattina per la successione diventando così il settimo monarca del Paese. Meno di due ore dopo che il 79enne ha rinunciato al suo incarico durante una cerimonia al palazzo reale, alla presenza anche del premier Elio Di Rubpo, Filippo ha promesso di tener fede alla legge e alla Costituzione della nazione. Alla cerimonia non erano presenti reali di altri Paesi, ma diversi funzionari esteri. Il nuovo re dovrà affrontare le spinte alla frammentazione interna, con movimenti separatisti che vogliono dividerlo. Il simbolo più evidente delle differenze interne è la lingua: 6 milioni di persone parlano fiammingo, 4,5 milioni francese. Alberto II è stato molto impegnato per l’unità nei suoi vent’anni di regno e ora la difficile eredità tocca al successore.
L’ABDICAZIONE. Poche ore prima del giuramento, nel palazzo reale di Bruxelles Alberto II aveva pronunciato il suo discorso di abdicazione. Ha firmato per rinunciare all’incarico, vent’anni dopo averlo assunto nel 1983. La regina Paola, di origine polacca, si è commossa durante la cerimonia.
APPELLO ALL’UNITA’ DA ALBERTO II. “Il Belgio si sta modernizzando e questo mi dà gioia”, ha detto Alberto nel suo discorso, chiedendo che sia mantenuta la “coesione”. Ieri nel suo ultimo discorso alla nazione aveva definito l’unità di “importanza essenziale” perché la qualità della vita resti alta per i belgi ed elogiato i compromessi che hanno permesso al Paese di non cedere alle spinte separatiste interne.
CHI E’ IL NUOVO RE. Maggiore dei tre figli di Alberto, due maschi e una femmina, è sposato con Matilde. La coppia ha due figli e due figlie. È visto da molti come una persona priva di carisma. È formato come pilota militare, ha studiato all’università di Oxford e alla Stanford Graduate School. Nel corso degli anni ha guidato decine di missioni commerciali a sostegno dell’economia belga nel mondo.
UN PAESE DIVISO. In un segno della frammentazione interna, contro cui Alberto ha molto combattuto nei vent’anni di regno, il maggior partito d’opposizione, Nuova alleanza fiamminga, ha inviato una delegazione ridotta in cui non era presente il leader Bart De Wever. Un altro partito separatista ha boicottato la cerimonia. Al centro della disputa sono questioni economiche. Il nord fiammingo sostiene di essere florido e che il sud francese ne approfitti, sfruttandolo.
DI RUPO: ALBERTO GRANDE CAPO DI STATO. Il premier Di Rupo, parlando subito dopo il discorso di abdicazione, ha ringraziato Alberto II “in questo giorno storico, a nome di popolazione e governo, dal fondo del cuore per tutto ciò che ha fatto e che è stato, un grande capo di Stato”.
BARROSO: EX RE UN SAGGIO PREPARATO. Tra i molti funzionari stranieri presenti alle cerimonie c’era anche il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Ha detto dell’ormai ex re: “E’ una persona molto saggia, una persona molto preparata. Conosce molto bene la politica di Belgio ed Europa”.