Ankara (Turchia), 19 lug. (LaPresse/AP) – Il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha dato al governo della Turchia “l’ultimo avvertimento” affinché adotti le riforme per migliorare i diritti dei curdi, promesse in cambio della ritirata dei combattenti dal suolo turco. A marzo il Pkk ha dichiarato un cessate il fuoco e due mesi dopo ha iniziato la ritirata, ma il governo del premier Recep Tayyip Erdogan, che si dice pienamente impegnato per la pace, non ha ancora avviato le riforme perché afferma che il ritiro verso il nord dell’Iraq non sia ancora completo. “Il nostro movimento sta dando al governo l’ultimo avvertimento”, si legge nella nota del Pkk trasmessa dall’agenzia stampa Firat, vicina ai ribelli. “Nel caso in cui non venissero compiuti passi concreti nel più breve tempo possibile, il processo non andrà avanti e il governo sarà ritenuto responsabile”, afferma ancora il comunicato, in cui non è però scritto cosa farà il gruppo se le richieste non saranno soddisfatte.