Siria, ambasciatrice designata Usa all’Onu: Inazione è una vergogna

Washington (Usa), 17 lug. (LaPresse/AP) – “I fallimenti del Consiglio di sicurezza Onu nel rispondere al massacro in Siria sono una vergogna che la storia giudicherà con durezza”. Così Samantha Power, scelta del presidente Usa Barack Obama come prossima ambasciatrice di Washington all’Onu, nel corso di un’udienza alla Commissione del Senato per le relazioni estere. Secondo Power è improbabile che le Nazioni unite compiano entro breve azioni decisive per fermare la guerra civile in Siria come visto in Libia ma, se lo riterranno necessario, gli Stati Uniti potranno agire per proprio conto. Power ha anche promesso che lavorerà per eliminare quella che definisce la “parzialità” anti-israeliana delle Nazioni unite. Se verrà confermata dal Senato, ha detto, cercherà di rendere l’Onu più efficiente e si batterà per la libertà. La conferma della nomina in Senato appare probabile per Samantha Power, ex giornalista vincitrice del premio Pulitzer per la sua analisi della risposta Usa ai genocidi in Ruanda e Bosnia degli anni ’90. Power è da lungo tempo sostenitrice degli interventi militari e di altre azioni dirette per impedire le atrocità di massa. Nel 2011 sostenne Obama nella sua decisione di dispiegare risorse americane nelle operazioni in Libia contro Muammar Gheddafi.