Mosca (Russia), 11 lug. (LaPresse/AP) – I giudici di Mosca hanno dichiarato colpevole Sergei Magnitsky, l’avvocato russo arrestato nel 2008 dopo aver accusato ufficiali di frode fiscale e poi incriminato con la stessa imputazione, trovato morto in carcere nel 2009. Lo riportano le agenzie russe. Un tribunale di Mosca ha pronunciato l’inusuale sentenza nei confronti di un imputato deceduto. Colpevole, secondo i giudici, anche l’investitore britannico di origine statunitense William Browder, cliente di Magnitsky e ad della compagnia Hermitage Capital, per aver evaso circa 17 milioni di dollari in tasse. Browder non era presente in aula, ha sempre negato le accuse, definendole politicamente motivate.
L’avvocato è morto in carcere nel novembre 2009 per una pancreatite non curata, mesi dopo aver denunciato un accordo tra criminalità organizzata e ufficiali del ministero dell’Interno di Mosca corrotti, per ottenere un rimborso fiscale da 230 milioni di dollari. La sua morte ha causato tensioni internazionali e critiche da parte dei gruppi per i diritti umani, che nel 2011 hanno denunciato che sarebbe morto dopo essere stato picchiato e che gli furono deliberatamente negate le cure mediche. Alla fine del 2012 gli Usa hanno approvato una legge, la cosiddetta Legge Magnitsky, secondo cui i funzionari russi coinvolti nella morte del legale non possono entrare negli Usa o usare il suo sistema bancario.