Dublino (Irlanda), 10 lug. (LaPresse/AP) – Il premier irlandese Enda Kenny ha acconsentito alla richiesta dei deputati di avere più tempo per discutere del Protection of Life During Pregnancy Bill (legge per la protezione della vita durante la gravidanza), facendo slittare il voto sulla misura che permetterebbe l’aborto. Il voto era previsto per questa notte, ma non si terrà prima di domani. Martedì 2 luglio i deputati irlandesi hanno detto sì al provvedimento che renderebbe legali le interruzioni di gravidanza nei casi di emergenza medica, dopo decenni in cui la questione viene dibattuta e mesi di confronti.
L’Irlanda è l’unico Paese in Europa a vietare formalmente l’aborto in qualsiasi circostanza. La Corte suprema, tuttavia, nel 1992 aveva stabilito che le interruzioni di gravidanza dovessero essere legali, se i medici le avessero ritenute essenziali per salvare la vita della donna, anche nel caso di minacce di suicidio. L’ampio sostegno alla misura è stato una vittoria per il premier Kenny, che aveva cercato l’appoggio di tutti i partiti per portare avanti il Protection of Life During Pregnancy Bill. La Chiesa cattolica sostiene che la misura sarà un ‘cavallo di Troia’ che porterà alla diffusione dell’aborto nel Paese.
Ma il premier Kenny ribadisce che il divieto costituzionale del 1986 resterà in vigore, prevedendo che il governo difenda la vita di madre e feto o bambino. Sei precedenti governi non hanno passato una legge che rispettasse la sentenza della Corte suprema, adducendo come motivazione il fatto che contemplare il suicidio nei casi di emergenza avrebbe aperto la via ad abusi. Questo ha costretto per anni le donne a cercare aiuto nella vicina Inghilterra, dove le ivg sono legali dal 1967.