New York (New York, Usa), 9 lug. (LaPresse/AP) – “Chiedo a tutte le persone che in Siria portano un’arma di smettere di combattere e di offrire questo mese di pace come regalo collettivo alla popolazione”. Questo l’invito rivolto alle parti coinvolte nel conflitto siriano dal segretario generale delle Nazioni unite, Ban Ki-moon, in occasione dell’inizio del Ramadan. Il governo di Damasco ha tuttavia già respinto l’idea di un cessate il fuoco nel corso del mese di digiuno, che inizia proprio oggi. Bashar Ja’afari, ambasciatore della Siria all’Onu, ha infatti detto che i ribelli avrebbero dovuto essere pienamente impegnati per i colloqui di Ginevra appoggiati da Russia e Usa perché ciò potesse avvenire. Le sue dichiarazioni sono state una risposta ai vertici della Coalizione nazionale siriana che, citata dal quotidiano The Independent, aveva offerto all’esercito una tregua per il Ramadan.