Washington (Usa), 29 giu. (LaPresse/AP) – Confronto a distanza tra Usa ed Ecuador sul caso Nsa e la richiesta di asilo avanzata dalla talpa Edward Snowden al Paese sudamericano. Come rivela oggi la portavoce della Casa Bianca Bernadette Meehan, ieri si è infatti tenuto un colloquio tra il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente dell’Ecuador Rafael Correa. Si tratta del confronto di più alto livello tra funzionari dei due Paesi sul tema da quando l’Ecuador ha fatto sapere pubblicamente che potrebbe prendere in considerazione la richieste dell’ex contractor dell’Nsa. Pochi i dettagli forniti dall’amministrazione, maggiori quelli rivelati invece dal capo di Stato sudamericano.

CORREA: SENTIREMO USA. “Nel momento in cui (Snowden, ndr) arriverà, se arriverà – ha detto Correa nel suo discorso settimanale trasmesso in televisione – la prima cosa che faremo sarà chiedere l’opinione degli Stati Uniti, come abbiamo fatto con il caso Assange con l’Inghilterra. Ma la decisione è nostra”. Correa ha definito la conservazione “amichevole e molto cordiale” e ha spiegato di aver detto a Biden di non essere stato coinvolto volontariamente nel caso. L’Ecuador, ha quindi sottolineato il capo di Stato, non potrà comunque prendere in considerazione la richiesta di asilo dell’ex contractor dell’Nsa fino a quando questo non arriverà nel territorio del Paese sudeamericano.

CORREA: WASHINGTON SIA COERENTE. Correa ha poi lodato Biden per essere stato più cortese di quei senatori statunitensi che hanno minacciato sanzioni economiche nel caso in cui Quito non collaborasse. Il presidente ecuadoriano ha però rimproverato l’amministrazione Obama per l’ipocrisia dimostrata nel caso di due banchieri, i fratelli Roberto e William Isaias, che l’Ecuador sta cercando di estradare dagli Usa. “Cerchiamo di essere coerenti e avere regole per tutti, perché questo è chiaramente un doppio standard”, ha affermato il presidente.

LA FUGA DI SNOWDEN. Dopo aver fornito informazioni segrete a Guardian e Washington Post, grazie a cui è stato possibile far venire alla luce i programmi segreti di controllo delle comunicazioni gestiti dalla National Security Agency, Snowden si è rifugiato a Hong Kong. Quindi domenica scorsa è volato a Mosca da dove ha avanzato richiesta di asilo all’Ecuador, anche grazie al sostegno legale fornito da WikiLeaks. Attualmente non è chiaro dove si trovi, ma potrebbe essere ancora nella zona di transito dell’aeroporto Sheremetyevo della capitale russa.

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