Kabul (Afghanistan), 25 giu. (LaPresse/AP) – A Kabul attentatori suicidi hanno attaccato il palazzo presidenziale, causando l’esplosione di un’autobomba e combattendo con le forze di sicurezza all’esterno dell’edificio. L’esercito ha reso noto che gli aggressori sono stati uccisi. I talebani hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco. L’assalto è avvenuto mentre si stavano radunando i giornalisti per un evento sulla gioventù afgana, durante il quale era previsto l’intervento del presidente Hamid Karzai. Il palazzo si trova in un’area fortificata nel centro di Kabul, che include l’ambasciata statunitense e la sede delle forze della coalizione guidata dalla Nato. L’accesso all’area è severamente limitato. Nell’area si trova anche la residenza di Karzai ma non è stato immediatamente chiarito se il presidente si trovasse nel palazzo al momento dell’aggressione. Alle 6.30 del mattino (ora locale) è cominciata una sparatoria dentro un’area vicino al cancello est che porta al palazzo, vicino al ministero afgano della Difesa e all’ex Ariana Hotel.
Il capo della polizia, Mohamad Ayub Salangi, ha dichiarato che tre o quattro uomini armati sono scesi dal loro Suv e hanno aperto il fuoco dopo essere stati fermati dalle forze di sicurezza mentre cercavano di usare falsi documenti per entrare attraverso un checkpoint. Secondo quanto riferito dal capo della polizia tutti gli uomini armati sono stati uccisi, e una guardia di sicurezza del palazzo è rimasta ferita. Dopo è esplosa l’autobomba.
Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid ha rivendicato la responsabilità dell’attacco, affermando in un messaggio scritto che i militanti hanno “portato la morte al nemico” con un attacco suicida. Ha poi affermato in una dichiarazione inviata via mail che tutti e tre i palazzi erano stati presi di mira, affermando che l’assalto è avvenuto “vicino all’Hotel Ariana, l’importante base della Cia, e anche al palazzo presidenziale e al ministero della Difesa”.