San Pietroburgo (Russia), 21 giu. (LaPresse/AP) – La creazione di una no fly zone in Siria è da evitare “se il nostro obbiettivo è arrivare alla conferenza Ginevra 2”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, intervistato da Associated Press e Bloomberg. Il ministro ha anche difeso il contratto sui missili S-300 e criticato le dichiarazioni di Usa, Francia e Regno Unito sull’uso di armi chimiche da parte dell’esercito in Siria.
NO FLY ZONE. “Se il nostro obiettivo è arrivare alla conferenza Ginevra 2, dobbiamo evitare ogni discussione e, ovviamente, ogni azione mirata a istituire una no-fly zone. Dobbiamo evitare i dibattiti polemici e le risoluzioni unilaterali in Assemblea generale e nel Consiglio per i diritti umani, perché tutto questo non aiuta a creare l’atmosfera necessaria per riunirsi al tavolo dei negoziati”.
I MISSILI. “Prima di tutto, il contratto sui missili S-300 è assolutamente legale, trasparente e rispetta in pieno le norme internazionali e le leggi russe sul controllo delle esportazioni”. Così Lavrov ha difeso la vendita alla Siria di nuovi missili antiaerei S-300, contratto la cui firma è stata confermata dal presidente Vladimir Putin. Lavrov ha poi però puntualizzato che il contratto non è stato ancora finalizzato. “In secondo luogo, il contratto non è stato ancora portato a termine. Terzo, gli americani lasceranno i Patriots e i caccia in Giordania dopo la fine della loro esercitazione nel Paese, e nessuno ha chiesto loro di farlo. La regione è davvero piena di armi, fra cui sistemi offensivi che sono stati forniti in passato a nazioni dell’area e che ora stanno finendo in Siria”, ha proseguito. Il ministro ha poi affrontato l’argomento della fornitura di armi ai ribelli, promessa da Washington e al vaglio delle autorità nell’Unione europea, affermando che si tratterebbe di “un errore molto grande”.
LE ARMI CHIMICHE. Le dichiarazioni di Usa, Francia e Regno Unito sull’uso di armi chimiche da parte dell’esercito in Siria contro i ribelli sono “sanno di politica e di speculazione” ha affermato Lavrov. “Gli americani, i francesi e i britannici ci hanno detto di avere le prove” dell’uso di armi chimiche in Siria, ma “ciò che ci hanno mostrato non è assolutamente convincente. Non si basa sui fatti e non può essere considerato una prova”, ha dichiarato Lavrov, affermando che dovrà essere un’inchiesta internazionale a determinare la verità e che, una volta conclusa la guerra, la Siria potrebbe essere incoraggiata a distruggere le sue riserve di armi chimiche.
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