Cile, stadio dove regime uccise Victor Jara ora è rifugio per senzatetto

Santiago (Cile), 17 giu. (LaPresse/AP) – Poco dopo il golpe militare dell’11 settembre 1973 in Cile, il noto cantautore e regista teatrale Victor Jara fu trascinato dagli agenti del generale Augusto Pinochet nella cantina dello Stadio nazionale di Santiago, trasformato in un centro di detenzione e torture. Per il nuovo governo, Jara, membro del Partito comunista, era un nemico. E così i soldati lo picchiarono e torturarono e, pochi giorni dopo, lo colpirono con 44 proiettili per mettere a tacere una voce di critica nei confronti della dittatura. Quarant’anni dopo otto ex ufficiali dell’esercito sono stati condannati per quell’omicidio e lo stadio, intitolato proprio all’artista, è diventato il più grande rifugio per i senzatetto del Cile, e ospita ogni notte circa 500 persone.

“Per me è un miracolo essere qui, dove ora offrono riparo e cibo a tutti, e dove fu ucciso Victor Jara”, commenta la 78enne Ana Luisa Villaroel. Il rifugio è usato anche per organizzare partite di tennis tavolo, calcio e pallacanestro, e fino a poco tempo fa vi si tenevano dei concerti. Anche adesso tra le mura dell’ex carcere capita di sentire musica dal vivo. Qualche giorno fa Ivan Martinez Acuna, disoccupato di 52 anni, ha suonato la chitarra e ha cantato sotto una targa dedicata a Jara, appesa nel luogo in cui venivano ammucchiati i corpi delle persone uccise dagli agenti di Pinochet. Sulla targa sono incise alcune delle ultime parole scritte dall’artista durante i giorni di prigionia: “Quanto è difficile cantare quando devo cantare l’orrore. L’orrore in cui sto vivendo, l’orrore in cui sto morendo”.

Secondo un censimento dei senzatetto effettuato dalle autorità del Cile, l’anno scorso nelle strade del Paese vivevano 12.225 persone. Grazie al sistema di rifugi potenziato dal governo del presidente Sebastian Pinera, nel 2012 il numero dei senzatetto morti d’inverno a causa del freddo è sceso a 28, dai 150 nel 2010. “Penso che Victor Jara sarebbe felice di sapere che questo stadio porta il suo nome e aiuta ad attenuare le condizioni indecorose in cui molti cileni vivono a causa della povertà”, ha affermato Lorena Fries, direttrice dell’Istituto cileno per i diritti umani. Jara, ha aggiunto, “era un uomo di sinistra e questo è un governo di centrodestra, ma qui si tratta di un gesto di solidarietà, indipendentemente da chi prende le decisioni. Lui era sempre impegnato nelle lotte sociali delle persone bisognose, quindi approverebbe questa iniziativa”.