Mosca (Russia), 15 giu. (LaPresse/AP) – Il governo siriano “non ha le spalle al muro. Che senso avrebbe usare armi chimiche, per di più in così piccola quantità?”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov che oggi a Mosca ha incontrato la titolare della Farnesina Emma Bonino. Lavrov ha inoltre messo in dubbio l’accuratezza delle prove che gli Usa dicono di avere sull’uso di armi chimiche, tra cui gas sarin, da parte di Damasco.
Lavrov ha sottolineato che le prove non soddisfano i rigorosi criteri di affidabilità richiesti dall’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. Quest’ultima, ha detto il ministro russo, specifica che i campioni estratti da sangue, urina e vestiti sono da considerare affidabili solo se controllati da esperti dello stesso organismo dal momento in cui sono prelevati fino alla loro consegna in laboratorio.
Ieri Washington ha fatto sapere che fornirà aiuti militari ai ribelli, proprio alla luce delle prove secondo cui il governo avrebbe condotto attacchi con gas sarin e altri agenti chimici. Nei mesi passati Mosca ha bloccato le sanzioni proposte all’Onu contro il governo siriano e a maggio ha ammesso di avere un contratto per il rifornimento di missili di difesa S-300 con Damasco. Ma il presidente Vladimir Putin e gli altri membri del governo sostengono che queste politiche non rappresentino un aperto sostegno ad Assad.