Birmania impone limite di 2 figli a musulmani Rohingya

Rangoon (Birmania), 25 mag. (LaPresse/AP) – Le autorità dello Stato di Rakhine, in Birmania, hanno imposto un limite di due figli alle famiglie dei musulmani Rohingya. La regola non si applica ai buddisti che vivono nella stessa zona e arriva mentre le autorità sono accusate di pulizia etnica a seguito di violenze settarie. Ufficiali locali hanno dichiarato che la nuova misura si applicherà a due cittadine Rakhine che confinano con il Bangladesh e che hanno il più alto numero di popolazione musulmana dello Stato. Si tratta di Buthidaung e Maundaw, al 95% musulmane.

La regola rende la Birmania l’unico Paese al mondo a imporre una restrizione simile a un gruppo religioso, cosa destinata ad attirare ulteriori accuse di discriminazione nei confronti dei musulmani da parte della maggioranza buddista. La Cina applica la politica del figlio unico, ma non sulla base della religione e con eccezioni per le minoranze etniche. L’India praticò per un periodo la sterilizzazione forzata degli uomini negli anni ’70 per controllare la crescita della popolazione, ma smise a causa dell’indignazione che la misura generò.