Londra (Regno Unito), 23 mag. (LaPresse/AP) – “È un attacco al Paese e un tradimento dell’islam”. Con queste parole il primo ministro britannico David Cameron ha condannato la brutale aggressione avvenuta ieri a Londra, dove un soldato è stato ucciso in pieno giorno a colpi di machete da due uomini. Questa mattina si è tenuta una riunione della Commissione governativa per le emergenze e, uscendo da meeting, il sindaco Boris Johnson ha invitato i cittadini a mantenere la calma sembrando suggerire che si tratterebbe di un caso isolato. Intanto emergono nuovi dettagli della storia: una donna, capo scout e madre di due bambini, poco dopo l’aggressione è intervenuta provando a far ragionare i responsabili. “Vogliamo cominciare una guerra a Londra stasera”, le ha spiegato uno dei due, dicendosi stufo delle uccisioni di musulmani in Afghanistan. Nelle caserme di Londra è stato innalzato il livello di sicurezza e, in alcuni casi, sono state dispiegate guardie armate aggiuntive.
LA VITTIMA. Fino a oggi pomeriggio l’identità della vittima è stata tenuta segreta. A renderla nota è stato poi il ministero della Difesa britannico, spiegando che l’uomo ucciso è Lee Rigby, soldato del secondo Battaglione del reggimento reale dei fucilieri. L’uomo, 25 anni, con un figlio di due, si era unito all’esercito nel 2006, e in passato ha servito a Cipro, in Afghanistan e Germania. Lee, ricorda il capitano Alan Williamson, suo commilitone, era “un uomo spiritoso e divertente, sempre pronto a scherzare per sollevare gli animi”. La sua perdita, ha aggiunto Williamson, “verrà sentita in tutto il battaglione, ma questo non è niente se paragonato a come può sentirsi la sua famiglia”. Rigby, addetto alla mitragliatrice, suonava il tamburo nella banda musicale del battaglione ed era un appassionato tifoso del Manchester United.
AGGRESSIONE VICINO CASERMA A WOOLWICH. L’allarme è scattato ieri pomeriggio, quando la polizia ha risposto a una segnalazione di aggressione a pochi isolati di distanza dalla caserma Royal Artillery Barracks nel quartiere londinese di Woolwich, nel sudest della città. Due uomini, armati di coltelli da macellaio, un machete e una mannaia, hanno aggredito un soldato in servizio, uccidendolo. Secondo il Daily Telegraph la vittima è stata decapitata. Il fatto che si trattasse di un militare è stato confermato ufficialmente solo stamattina dalla polizia, che però non ha rivelato l’identità rispettando il volere della famiglia. I due aggressori hanno atteso l’arrivo degli agenti sul posto e la polizia ha sparato loro alle gambe. I due sono poi stati portati in ospedale, dove sono piantonati dagli agenti.
IL VIDEO. Molti i passanti che hanno assistito alla brutale aggressione e diversi testimoni hanno registrato dei video. I responsabili dell’omicidio si sono fatti riprendere mentre facevano minacce e spiegavano i motivi dell’attacco. “Giuriamo sul potentissimo Allah che non smetteremo mai di combattervi”, diceva uno degli aggressori con le mani ancora insanguinate, lamentandosi delle truppe britanniche che combattono contro i musulmani. “Dobbiamo combatterli come loro combattono noi”, proseguiva. Poi le riprese si spostavano sul corpo disteso a terra.
LA MAMMA EROINA. È venuta fuori inoltre una storia di coraggio. Ingrid Loyau-Kennett, una donna madre di due figli e capo scout, giunta sul posto poco dopo l’aggressione a bordo di un autobus, è intervenuta e ha provato a far ragionare i responsabili. “Siete solo voi contro molte persone, perderete”, ha detto loro la 48enne. Poi ha chiesto il perché dell’uccisione del soldato. “L’ho ucciso perché lui ha ucciso dei musulmani e io sono stufo delle persone che uccidono musulmani in Afghanistan”, ha risposto uno degli aggressori secondo quanto la donna ha raccontato al Daily Telegraph. Poi l’aggressore ha aggiunto: “Vogliamo cominciare una guerra a Londra stasera”.
CAMERON: ATTACCO AL PAESE E TRADIMENTO ISLAM. Parlando in una breve conferenza stampa a Downing Street, David Cameron ha condannato l’episodio definendolo “non solo un attacco al Paese, ma anche un tradimento dell’islam”. “Non c’è niente nella religione islamica che possa giustificare questo atto”, ha proseguito, aggiungendo che si tratta anche di un tradimento “delle comunità islamiche che contribuiscono al nostro Paese”. Nel suo discorso Cameron ha poi citato la donna eroina che ha sfidato gli aggressori come esempio dell’unità del Paese.
OABAMA: ATTACCO AGGHIACCIANTE. Parole di condanna sono arrivate anche da Barack Obama, che ha definito l’attacco “agghiacciante”. In una nota scritta il presidente americano condanna l’attacco e ribadisce che gli Stati Uniti sono al fianco del Regno Unito “contro l’estremismo violento e il terrore”. “Per questo tipo di azioni non c’è assolutamente giustificazione”, ha aggiunto Obama offrendo le proprie preghiere alla famiglia della vittima e al popolo britannico.
LE PROTESTE DOPO L’ATTACCO. Ieri sera circa 50 uomini che sventolavano una bandiera del movimento di estrema destra ‘English Defense League’ si sono radunate a Woolwich, il quartiere dell’aggressione, intonando canti nazionalisti e gridando oscenità sul Corano. Associazioni e gruppi musulmani si sono affrettati a condannare l’attacco, chiedendo alla polizia di placare le tensioni. “Si tratta di un atto barbarico che non ha alcuna base nell’islam”, ha affermato il Consiglio musulmano del Regno Unito, aggiungendo che “niente giustifica questo omicidio”.