Moore (Oklahoma City), 21 mag. (LaPresse/AP) – La fotografa di Associated Press Sue Ogrocki ha lavorato per più di 10 anni in Oklahoma, dove si è occupata di circa una decina di tornado. Nelle ultime ore ha lavorato anche sull’ultima tromba d’aria che ha scosso la zona, riuscendo a fotografare il salvataggio di circa 12 bambini dalle macerie della scuola elementare Plaza Towers di Moore. Di seguito il suo racconto.
“Ho lasciato l’ufficio appena ho visto gli avvisi sul tornado in televisione. Ho fotografato circa una dozzina di tornado negli ultimi 10 anni e sapevo che se non fossi entrata in macchina prima dell’arrivo del turbine sarebbe stato troppo tardi. Mentre arrivavo a Moore tutto quello che potevo vedere era distruzione. Ho camminato verso un gruppo di persone che stavano davanti a un cumulo di macerie troppo grande per essere una casa. Una donna mi ha detto che si trattava di una scuola. Mi aspettavo di trovare il caos, mentre mi avvicinavo ai cumuli di mattoni e lamiere contorte, là dove una volta c’era la scuola elementare Plaza Towers. Invece c’era calma e ordine mentre polizia e pompieri estraevano i bambini uno ad uno da sotto un grande pezzo di un muro crollato.
I parenti e i volontari del vicinato stavano in fila e aiutavano a passare i bambini salvati di braccia in braccia, per tirarli fuori dal pericolo. Gli adulti trasportavano i bambini attraverso una zona disseminata di pezzi di legno e blocchi di cemento fino a un triage allestito in un parcheggio. Hanno lavorato velocemente e silenziosamente per permettere ai soccorritori di cercare di sentire le voci dei bambini intrappolati sotto le macerie. A un certo punto le squadre di soccorritori hanno sollevato un bambino da sotto il muro, e stavano per passarlo alla catena umana, ma il padre era lì. Il piccolo lo ha chiamato e padre e figlio si sono ritrovati. Nei 30 minuti che sono stata fuori dalla scuola, ho fotografato circa 12 bambini estratti dalle macerie. Ho puntato la mia lente su ciascuno di loro. Alcuni sembravano storditi. Altri piangevano. Altri ancora sembravano terrorizzati. Ma erano vivi. So che ci sono degli studenti tra i morti provocati dal tornado, ma per un momento nella devastazione c’è stata la speranza”.