Washington (Usa), 19 mag. (LaPresse/AP) – La richiesta dei tabulati telefonici relativi a giornalisti di Associated Press da parte del governo degli Stati Uniti è stata “incostituzionale” e ha già avuto un effetto frenante sulla raccolta delle notizie. E’ quanto ha affermato il presidente e ceo di AP, Gary Pruitt, parlando alla trasmissione ‘Face the nation’ sul canale Cbs. Pruitt ha raccontato che a seguito dell’intrusione del dipartimento della Giustizia le fonti sono meno disposte a parlare con i giornalisti di Associated Press.
Il dipartimento della Giustizia americano ha fatto sapere ad AP con una lettera di avere controllato i dati relativi a oltre 20 linee telefoniche riconducibili all’agenzia di stampa e a suoi giornalisti nel periodo compreso fra aprile e maggio del 2012. Nella lettera non si fornivano motivazioni, ma i procuratori che si sono occupati del caso hanno spiegato che la consegna dei dati telefonici è avvenuta nell’ambito delle indagini legate a una notizia pubblicata da AP il 7 maggio del 2012. In quella notizia si rivelavano i dettagli di un’operazione della Cia in Yemen grazie alla quale era stato sventato un attentato terroristico di al-Qaeda che doveva avvenire in prossimità dell’anniversario dell’uccisione di Osama bin Laden: scopo dell’indagine era capire chi aveva potuto fare uscire la notizia. Pruitt ha ribadito che la storia era importante perché contraddiceva quanto sostenuto fino a quel momento dal governo, cioè che non ci fosse alcun rischio di attacchi terroristici in quel periodo.