Dacca (Bangladesh), 10 mag. (LaPresse/AP) – Miracoloso salvataggio a Dacca: a 17 giorni dal crollo del palazzo di otto piani Rana Plaza, dove hanno perso la vita più di mille persone, una donna è stata estratta viva oggi dalle macerie. Lo hanno comunicato i soccorritori, che durante le operazioni sul sito hanno individuato la donna ancora viva. Secondo le fonti sul posto la sopravvissuta si chiama Reshma e sarebbe in buone condizioni nonostante la situazione. La donna, che indossava un vestito viola, è stata trasportata su un’ambulanza diretta all’ospedale. L’ultimo bilancio ufficiale è di 1.038 morti.
LA FOLLA IN PREGHIERA. Centinaia di persone che stavano lavorando tra le macerie hanno pregato alla notizia del possibile ritrovamento di una donna viva tra i detriti. Un uomo con un megafono ha condotto le preghiere: “Allah, sei il più grande, puoi fare tutto. Per favore permettici di recuperare la sopravvissuta appena trovata”. “Ti chiediamo scusa per i nostri peccati. Per favore perdonaci, perdona la persona ritrovata viva” ha detto l’uomo. Quando la donna è stata estratta la folla ha esultato.
IL RACCONTO DELLA SOPRAVVISSUTA. “Ho sentito le voci dei soccorritori nei giorni scorsi. Ho continuato a colpire i detriti con bastoni e aste solo per attirare la loro attenzione”. Così Reshma ha raccontato questi giorni alla televisione privata Somoy Tv, che l’ha intervistata nel letto di ospedale dove era da poco arrivata. Mentre i dottori si occupavano di lei ha raccontato la sua durissima esperienza. “Nessuno mi sentiva. E’ stato così terribile per me. Non credevo che avrei rivisto la luce del giorno”, ha detto la donna, di professione sarta. Reshma, che si trovava al piano interrato nei pressi di una sala di preghiera, è sopravvissuta in buone condizioni mangiando alimenti secchi e bevendo acqua di scorta che aveva con sè. “C’era del cibo secco intorno a me. L’ho mangiato per 15 giorni. Negli ultimi due giorni non avevo altro che acqua. Bevevo solo piccole quantità per conservarla, avevo delle bottigliette di acqua intorno a me”, ha aggiunto. Uno dei soccorritori, il generale Suhrawardy, ha raccontato: “Reshma mi ha detto che c’erano altre tre persone con lei, che son morte. Non ha visto nessun altro vivo laggiù. Continueremo le ricerche, finchè là ci saranno sopravvissuti o corpi”. La donna è sopravvissuta per più di due settimane con temperature che hanno toccato più di 30 gradi, ha detto il generale, cercando di trovare tutto il cibo che poteva. La madre di Reshma e la sorella, Asma, sono corse in ospedale per abbracciarla.
IL PRIMO MINISTRO. “E’ un’impresa incredibile”, ha commentato il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina. La premier si è congratulata con i soccorritori e ha telefonato alla sopravvissuta. La donna ha pianto durante la conversazione e ha detto al primo ministro “Sto bene, per favore preghi per me”. Il primo ministro è già partita in elicottero verso l’ospedale.
I SOPRAVVISSUTI. Sono più di 2.500 le persone che sono state estratte vive dalle macerie nelle ore immediatamente successive al disastro. Tuttavia era dal 28 aprile che i soccorritori non avevano più trovato nessuno vivo sotto le macerie: quel giorno era stata ritrovata tra le macerie una donna, Shahin Akter. Mentre i soccorritori cercavano di liberarla, era scoppiato un incendio e la donna era morta per intossicazione da fumo.