Bangladesh, 324 i morti nel crollo, arrestati 2 proprietari fabbriche

Savar (Bangladesh), 27 apr. (LaPresse/AP) – Sono saliti ad almeno 324 i morti trovati sotto le macerie dell’edificio di otto piani crollato mercoledì alla periferia di Dacca, in Bangladesh. Lo riferiscono le autorità locali, aggiungendo che i soccorritori oggi hanno salvato altre sette persone. Intanto la polizia ha arrestato due dei proprietari delle fabbriche di indumenti che erano ospitate nell’edificio crollato. A riferirlo è stato il sottosegretario indiano all’Interno, Shamsul Haque Tuku.

ARRESTATI 2 IMPRENDITORI, SI CERCA PROPRIETARIO EDIFICIO. I due arrestati sono Bazlus Samad, direttore generale di New Wave Apparels e Mahmudur Rahman Tapash, presidente della società. La polizia ha inoltre fermato per interrogatori la moglie di Mohammed Sohel Rana, proprietario del palazzo crollato, e sta cercando lo stesso Rana, che non è stato più visto dopo il crollo. In Bangladesh la polizia arresta spesso i familiari di persone ricercate per spingerle a consegnarsi. Il proprietario dell’edificio, Rana, secondo fonti di polizia è leader locale del fronte giovanile del partito al potere, la Lega popolare bengalese (Awami League).

PALAZZO CON TRE PIANI ILLEGALI. Tre dei piani del palazzo erano illegali: Rana aveva avuto infatti l’autorizzazione solo per un palazzo di cinque piani, mentre l’edificio ne aveva appunto otto. Inoltre la polizia ha fatto sapere che martedì, cioè un giorno prima del crollo, aveva ordinato l’evacuazione del palazzo dopo il ritrovamento di crepe, ma che le fabbriche avevano ignorato l’ordine continuand a lavorare. Un video girato prima del crollo mostra crepe alle pareti con apparenti tentativi di ripararle. La polizia e il governo locale hanno presentato carico di Rana accuse di negligenza. L’edificio si trovava nel sobborgo di Savar, alla periferia di Dacca.

LE PROTESTE DEI FAMILIARI DEI DISPERSI. A ordinare l’arresto di Rana e dei proprietari delle fabbriche di indumenti con sede nell’edificio è stato il premier Sheikh Hasina, probabilmente spinto anche dalle proteste dei familiari delle vittime scoppiate ieri. I familiari si sono infatti scontrati con la polizia, mentre protestavano chiedendo di essere ammessi alla zona del crollo per cercare personalmente i loro cari sotto le macerie, in modo da velocizzare le operazioni.

CORSA CONTRO IL TEMPO PER SOPRAVVISSUTI. I laboratori di tessuti con sede nel palazzo crollato ospitavano 3.122 operai, ma non è chiaro quanti fossero all’interno al momento dell’incidente. I soccorritori riferiscono che oltre 2.400 persone sono state salvate o sono riuscite a scappare. Si teme che le persone rimaste sotto le macerie, anche se ancora illese, potrebbero a questo punto essere fortemente disidratate visto che le temperature raggiungono i 35 gradi di giorno e i 24 di notte. Per questo si sta attuando una corsa contro il tempo, visto che per alcune persone anche poche ore potrebbero essere decisive.

INDUMENTI PER BRAND OCCIDENTALI. L’industria di abbigliamento del Bangladesh era nel 2011 la terza più grande al mondo ed è cresciuta rapidamente negli ultimi 10 anni. Il salario minimo nel Paese equivale adesso a circa 38 dollari al mese. Tra le fabbriche che avevano sede nell’edificio ci sono Phantom Apparels, Phantom Tac, Ether Tex, New Wave Style e New Wave Bottoms. Complessivamente producevano diversi milioni di capi d’abbigliamento all’anno, anche per brand americani ed europei.