Islamabad (Pakistan), 19 apr. (LaPresse/AP) – L’ex presidente del Pakistan, Pervez Musharraf, è stato arrestato nella notte nella sua casa di Islamabad, dove si era nascosto dopo che il tribunale aveva ordinato ieri il suo arresto. Stamattina la polizia ha condotto l’ex leader militare davanti a un giudice della Corte distrettuale di Islamabad. Le emittenti locali hanno trasmesso immagini di Musharraf mentre entrava nella sede del tribunale, circondato da agenti di polizia e unità paramilitari. Il giudice, ha riferito uno dei legali di Musharraf, Malik Qamar Afzal, ha ordinato alla polizia di tenere l’ex presidente in custodia per due giorni e di condurlo successivamente davanti a un tribunale per l’antiterrorismo. Le autorità hanno dichiarato la casa di Musharraf un carcere, una mossa prevista dalla legge in vigore in Pakistan. Di conseguenza l’ex generale sarà tenuto agli arresti domiciliari.
Il team legale di Musharraf ha fatto sapere che presenterà oggi un ricorso contro l’arresto alla Corte suprema. Musharraf è tornato in Pakistan a fine marzo dopo un esilio di quattro anni, con l’intenzione di candidarsi alle elezioni del prossimo 11 maggio. La sua candidatura è stata tuttavia respinta in tutte le circoscrizioni in cui si era presentato. Ieri un giudice dell’Alta corte di Islamabad aveva rifiutato di estendere la libertà dietro cauzione concessa all’ex leader militare per il caso relativo alla sua decisione di sospendere la Costituzione, dichiarare lo stato di emergenza e sospendere i giudici della Corte suprema nel 2007. Musharraf aveva ottenuto la cauzione prima del suo ritorno in Pakistan, evitando così di essere arrestato subito all’arrivo nel Paese.
La decisione della polizia di arrestarlo stamattina ha posto fine a una situazione imbarazzante per l’esercito. L’ex generale è stato infatti protetto da membri di unità paramilitari, che rispondono ufficialmente al ministero dell’Interno ma sono al comando di alti ufficiali delle forze armate. Ieri sera l’ex presidente aveva diffuso online un messaggio video, affermando di aver fatto grandi cose per il Paese e chiedendo perché gli venisse “impedito di partecipare alla politica”.
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