Watertown (Massachusetts, Usa), 19 apr. (LaPresse/AP) – Continua la caccia all’uomo in Massachusetts, in cerca di uno degli attentatori della Maratona di Boston. Dopo la morte di uno dei due giovani individuati dall’Fbi come sospetti, che ha perso la vita in seguito a uno scontro a fuoco con la polizia nella notte, le squadre speciali Swat e migliaia di agenti stanno assediando la cittadina di Watertown, vicino a Boston, in cerca dell’altro uomo. I due sono fratelli di origine cecena, identificati come Dzhokhar e Tamerlan Tsarnaev, rispettivamente di 19 e 26 anni. A perdere la vita è stato il maggiore dei due.
APPELLO ZIO A NIPOTE: CONSEGNATI. E mentre prosegue la caccia all’uomo, nel pomeriggio è arrivato l’appello di uno zio dei due. “Consegnati e chiedi perdono alle tue vittime”, ha detto l’uomo, Ruslan Tsarni, che vive a Montgomery Village in Maryland, rivolgendosi al nipote ancora in vita. “Dzhokhar, se sei vivo, consegnati e chiedi perdono”, ha proseguito Tsarni , parlando con i giornalisti, a cui ha poi confermato: “Sì, siamo imbarazzati e proviamo vergogna. (I due sospetti, ndr) Sono i figli di mio fratello”. Tsarni, che ha precisato di non vedere dal 2005 i nipoti, ha definito i ragazzi dei “perdenti”. I due vivevano vicino a Boston e risiedevano negli Usa da circa dieci anni. Il padre dei due, ha detto ancora Tsarni, ha lasciato da tempo gli Stati Uniti e non parla con lui dal 2009. Tsarni ha però voluto sottolineare che la Cecenia non ha nulla a che fare con le esplosioni e che i suoi nipoti hanno avuto difficoltà ad ambientarsi negli Usa, e quindi “hanno finito per odiare tutti”.
LA FUGA NELLA NOTTE. I sospetti sono stati individuati grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza nei pressi del traguardo della maratona, e ieri sera l’Fbi ha diffuso alcune immagini. A morire è stato il maggiore dei due. Nella notte la svolta. Attorno alle 22.30 ora locale, in piena notte italiana, i due hanno compiuto una sparatoria nel campus del Massachusetts Institute of Technology (Mit) a Cambridge. Qui è stato ucciso un poliziotto, che era intervenuto dopo avere ricevuto una segnalazione di disturbo della quiete pubblica. I due avrebbero quindi rubato un’auto puntando una pistola al conducente, che successivamente avrebbero rilasciato illeso. Sarebbe dunque scattata la caccia all’uomo e i sospetti hanno lanciato dall’auto esplosivi contro la polizia che li inseguiva fino a Watertown. Tra i due in fuga e la polizia c’è stato uno scontro a fuoco; uno dei due sospetti è rimasto gravemente ferito, è stato arrestato e successivamente è morto in ospedale, mentre il secondo è fuggito.
MASSIMA ALLERTA IN CITTA’. Nelle prime ore della mattina, centinaia di agenti delle forze speciali Swat, agenti dell’Fbi e veicoli blindati, si sono concentrati nella cittadina di Watertown, a pochi chilometri da Boston, dove sono stati sentiti spari ed esplosioni. Un elicottero sorvola l’area. Da Watertown a Cambridge, la polizia circonda quindi diversi edifici e ordina ai residenti locali, compresi quelli di Newton, Waltham, Belmont e Allston-Brighton di rimanere in casa. Vengono inoltre sospesi tutti i trasporti pubblici. L’attenzione delle forze di sicurezza, con tiratori scelti, si concentra principalmente su una casa di Watertown, dove si pensa possa essere rinchiuso il più giovane dei due fratelli, quello rimasto ancora in vita.
SOSPETTO N°1 E N° 2. La dicitura ‘sospetto n° 1’ e ‘sospetto n° 2’ è quella utilizzata dalle autorità da quando hanno diffuso ieri sera le prime foto dei ricercati per l’attentato di lunedì. Nelle immagini il ‘sospetto 1’, quello morto oggi, indossava un cappellino nero, mentre il ‘sospetto 2’ ne aveva uno bianco. Nella nuova immagine di oggi, che è stata scattata in un negozio della catena 7-Eleven a Cambridge, il ricercato indossa una felpa grigia con un cappuccio sollevato sulla testa. La polizia avvisa che è considerato “una minaccia per chiunque possa avvicinarsi” e lo definisce “un terrorista”, ribadendo ai residenti di Watertown l’invito a non uscire da casa.