Corinth (Mississippi, Usa), 18 apr. (LaPresse/AP) – Si dice innocente, ma per ora è l’unico accusato di aver spedito le lettere avvelenate con la ricina al presidente degli Usa Barack Obama e al senatore Roger Wicker. È il 45enne Paul Kevin Curtis, arrestato ieri sera in Mississippi, nella sua casa di Corinth. L’uomo è comparso questo pomeriggio al tribunale federale di Oxford, con indosso le manette e una maglietta di Johnny Cash. Le manette sono poi state tolte durante la breve udienza, nel corso della quale il sospetto ha detto poche parole. Attraverso il suo avvocato, Christi R. McCoy, ha fatto sapere di essere innocente. Curtis, ha spiegato la legale, “afferma al cento per cento di non aver fatto” quanto gli viene contestato. L’avvocato riferisce inoltre di conoscere l’uomo e la sua famiglia, e dice che le viene difficile credere alle accuse avanzate.
DISTURBO BIPOLARE. Secondo quanto fa intanto sapere un altro avvocato, Jim Waide, il 45enne sarebbe affetto da un disturbo bipolare. Curtis, spiega il legale, “ha una storia di problemi mentali. Quando è sotto cura è magnifico e gentile. Quando non lo è, ecco che emerge il problema”. Waide afferma di essere al lavoro con la famiglia del 45enne per produrre uno comunicato stampa. La famiglia ha fatto sapere all’avvocato che l’uomo è in cura da tre anni. “È un vero problema tenerlo sotto cura”, aggiunge Waide durante un’intervista telefonica. Dal canto suo, l’avvocato McCoy fa sapere di non aver ancora deciso se chiedere un’udienza per determinare se il 45enne sia mentalmente adeguato a sottoporsi a un processo.
ACCUSATO FORMALMENTE DI MINACCE A OBAMA. Oggi intanto l’uomo è stato formalmente accusato di avere messo in pericolo le vite di Obama e del senatore Wicker. In una nota il dipartimento di Giustizia Usa spiega che sul 45enne pendono due capi d’accusa federali. Se condannato rischia un massimo di 15 anni di prigione.
IMITATORE DI ELVIS. Il sospetto è noto per le sue imitazioni di Elvis Presley, che compaiono anche su un canale YouTube a suo nome. E lo stesso senatore Wicker fa sapere di averlo ingaggiato in passato per una festa. Il cugino, Ricky Curtis, si dice scioccato dall’arresto e descrive Kevin come un grande intrattenitore. Spiega inoltre che il 45enne aveva avuto dei problemi con la sua impresa di pulizie e che sentiva di non essere stato trattato bene dal governo. Dopo l’arresto la casa di Curtis è stata recintata dalla polizia con del nastro giallo, ma il vicinato non è stato evacuato perché dai controlli è risultato che non ci sono materiali pericolosi. Sul posto sono giunte circa cinque macchine della polizia. Cortinth è una cittadina di circa 14mila abitanti.
LE LETTERE. Le lettere inviate a Obama e Wicker erano firmate con la sigla FC, che corrisponde al nome del sospetto, e contenevano le parole: “Forse ho la vostra attenzione ora, anche se ciò significa che qualcuno deve morire”. Ieri l’Fbi aveva fatto sapere che le missive erano collegate fra loro, ma non hanno alcun legame con l’attentato di lunedì alla maratona di Boston. Entrambe riportavano la data 8 aprile e avevano lo stesso timbro postale, da Memphis in Tennessee. “Vedere qualcosa di sbagliato e non denunciarlo significa diventare un tacito complice del suo proseguimento”, si leggeva nelle missive, firmate come segue: “Sono KC e ho approvato questo messaggio”. La dicitura ‘approvo questo messaggio’ viene usata di solito dai candidati al termine degli spot politici. Oggi test di laboratorio hanno confermato che nella lettera indirizzata a Wicker era presente della ricina, che però non era stata trattata in modo da essere utilizzata come arma.
ALTRI ALLARMI. Le buste sono state intercettate martedì in strutture di smistamento della posta, prima che raggiungessero le sedi principali di Senato e Casa Bianca. Ieri si sono susseguite nel corso della giornata notizie di lettere e pacchi sospetti diretti agli uffici di diversi senatori e la Capitol Police ha fermato un uomo che ha consegnato almeno due pacchi sospetti in diverse sedi del Senato.
PRESUNTO COMPLOTTO. L’uomo arrestato ha denunciato in passato di avere scoperto un complotto per la vendita di organi umani sul mercato nero, ed è possibile che si riferisse proprio a questo scrivendo nelle lettere di avere “visto qualcosa di sbagliato”. In diversi post pubblicati online sotto il nome di Kevin Curtis, il 45enne descrive il complotto che pensava di avere scoperto quando lavorava in ospedale fra il 1998 e il 2000. Racconta di avere “scoperto un frigo pieno di parti smembrate di corpi e organi avvolti in plastica nell’obitorio” dell’ospedale. Curtis sostiene di avere provato a denunciare la cosa a diverse autorità governative, all’Fbi e alla polizia, spiegando di avere anche inviato lettere a Wicker e altri politici, ma di non avere mai ricevuto risposta.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata