Maratona Boston, almeno una bomba era in pentola a pressione

Washington (Usa), 16 apr. (LaPresse/AP) – Almeno uno degli ordigni usati per l’attentato alla maratona di Boston si trovava in una pentola a pressione da sei litri. È quanto si apprende da fonti vicine alle indagini. Secondo una delle fonti entrambe le bombe erano in pentole a pressione, secondo un’altra fonte invece almeno una. Gli ordigni contenevano anche frammenti di metallo, chiodi e cuscinetti a sfere ed erano stati posizionati sul pavimento avvolti in borse nere di lana spessa.

Le autorità, spiega la fonte vicina alle indagini, sono in possesso di alcune parti componenti della bomba ma non sanno ancora cosa sia stato usato per fare detonare gli esplosivi. Il Boston Globe ha riferito però poco fa che gli inquirenti avrebbero trovato il dispositivo che si ritiene sia stato utilizzato per azionare le bombe esplose ieri. Sempre secondo lo stesso quotidiano, inoltre, la prima bomba esplosa alla maratona era stata posizionata vicino al posto in cui precedentemente era seduto il governatore del Massachusetts, l’afroamericano democratico Deval Patrick. Si tratta tuttavia di una notizia che non ha ancora conferme ufficiali.

Un esplosivo con pentola a pressione è stato usato anche per il fallito attentato a Times Square di maggio 2010. A riferirlo è una relazione dell’intelligence Usa datata luglio 2010, dalla quale emerge che questo genere di ordigni è stato usato in passato anche in attacchi in Afghanistan, India, Nepal e Pakistan. “Se posizionati in modo attento, ordigni del genere non danno alcun segnale o comunque danno scarsi segnali di un attacco imminente”, precisava il documento di Fbi e dipartimento della sicurezza interna. I pakistani talebani, che hanno rivendicato la responsabilità del tentato attacco a Times Square del 2010, hanno invece negato ogni coinvolgimento nell’attacco alla maratona di Boston.

Nell’attentato di ieri sono morte tre persone e almeno 176 sono rimaste ferite, 17 delle quali sono in condizioni critiche. Dei morti, uno era un bimbo di otto anni, Martin Richard, che stava assistendo alla gara insieme alla famiglia. L’identità della seconda vittima è stata diffusa oggi: si tratta di una ragazza di 29 anni originaria di Medford in Massachusetts, Krystle Campbell. Il padre racconta che si era recata alla maratona con la sua migliore amica per scattare le foto al fidanzato dell’amica mentre passava la linea del traguardo. L’amica della vittima è rimasta gravemente ferita nell’esplosione.