Santiago (Cile), 13 apr. (LaPresse/AP) – L’ex presidente cilena Michelle Bachelet ha formalmente lanciato la campagna per le prossime elezioni presidenziali che si terranno il 17 novembre, promettendo in caso di vittoria di approvare una riforma fiscale e dell’educazione, nonché di combattere la forte disuguaglianza di reddito che ancora vige nel Paese sudamericano. Dopo aver lasciato l’incarico quattro anni fa, con un alto indice di popolarità, la Bachelet, 62 anni, parte come favorita per il voto. Al termine dello scorso mandato non aveva potuto tentare la rielezione immediata poiché la Costituzione del Cile vieta mandati consecutivi.

“Combattere la disuguaglianza – ha dichiarato la rappresentante del Partito socialista davanti a una folla di cinquemila persone riunite nel teatro Caupolican di Santiago – è ciò che ci dà uno scopo per essere qui. È la differenza di salario tra uomini e donne, è l’incapacità dei lavoratori di negoziare in maniera collettiva”. La Bachelet ha quindi promesso di lavorare per una riforma fiscale, per far sì che “coloro che guadagnano di più contribuiscano di più” a finanziare profondi cambiamenti al sistema dell’educazione. “Dobbiamo garantire a tutti un sistema di istruzione pubblico che li integri a ogni livello, metta fine ai profitti e vada verso una gratuità universale. È il desiderio di molti cileni”, ha aggiunto.

Già a partire dagli ultimi anni del primo mandato della Bachelet, gli studenti avevano iniziato a protestare per avere un sistema di istruzione gratuito. E le contestazioni sono continuate e cresciute durante il mandato del suo successore, il conservatore Sebastian Pinera, la cui popolarità è scesa ai livelli più bassi della storia cilena dalla fine della dittatura del generale Augusto Pinochet, nel 1990. Giovedì, decine di migliaia di studenti sono tornati a riempire le strade di varie città per chiedere istruzione gratuita, mostrando che la forza del movimento studentesco continua anche nell’anno elettorale. L’onda di proteste ha creato delle vere proprie icone politiche, come Camila Vallejo, militante dell’ala giovanile del Partito comunista, 25 anni ancora da compiere, ma già nota a livello internazionale per aver guidato le contestazioni antigovernative nelle ultime stagioni.

Da parte conservatrice, a sfidare la candidata socialista il 17 novembre sarà l’ex ministro della Difesa Andres Allamand, oppure Laurence Golborne, ex ministro delle Opere pubbliche, che nel 2010 guidò le operazioni di soccorso dei 33 minatori rimasti intrappolati per oltre due mesi sotto terra, nel deserto dell’Atacama. Entrambi però sembrano molto lontani dalla favorita nei sondaggi.

Michelle Bachelet è figlia di un generale torturato a morte per essersi opposto al golpe militare di Pinochet, del 1973. Lei stessa fu arrestata insieme a sua madre nel 1975, e costretta all’esilio in Australia e poi nell’ex Germania Est. Una volta rientrata in Cile, nel 1979, studiò medicina e fece carriera tra le fila del Partito socialista. Ha passato gli ultimi due anni alla guida Agenzia dell’Onu per l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne.

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