L’Avana (Cuba), 5 apr. (LaPresse) – È necessario evitare che scoppi una guerra in Corea. È l’appello lanciato dal lider maximo cubano Fidel Castro, in una delle sue celebri ‘Riflessioni’, pubblicate oggi dal sito Cubadebate. Voglio “spiegare”, scrive Castro, “la gravità di un fatto tanto incredibile quando assurdo, come la situazione creata nella penisola coreana, in un’area geografica dove si concentrano quasi 5 dei 7 miliardi di persone che abitano il pianeta. Si tratta di uno dei più gravi rischi di guerra nucleare dopo la crisi dell’ottobre 1962 a Cuba”. La precedente ‘Riflessione’ di Fidel pubblicata dal sito risaliva al 19 giugno 2012.
“Ho avuto l’onore – continua Castro – di conoscere Kim Il Sung, una figura storica, valorosa e rivoluzionaria”. Nel caso in cui scoppiasse una guerra in Corea, avverte il lider maximo, “i popoli di entrambe le parti della penisola saranno terribilmente sacrificati, senza beneficio per nessuno. La Repubblica Democratica Popolare di Corea è sempre stata amichevole con Cuba, come Cuba lo è stata e continuerà ad esserlo con lei. Ora che ha dimostrato i suoi progressi tecnici e scientifici, ricordiamo (a Pyongyang, ndr) i suoi doveri con i Paesi che sono stati suoi grandi amici, e non sarebbe giusto dimenticare che questa guerra colpirebbe in modo particolare oltre il 70% della popolazione del pianeta”.
Infine un riferimento agli Stati Uniti. “Se ci sarà un conflitto di questo tipo – conclude l’articolo – il governo di Barack Obama nel suo secondo mandato sarebbe sepolto da un diluvio di immagini che lo presenteranno come il personaggio più sinistro della storia degli Stati Uniti. Il dovere di evitarlo è anche suo e del popolo americano”.