Aviaria in Cina, 4 nuovi casi nella provincia di Jiangsu

Pechino (Cina), 2 apr. (LaPresse/AP) – In Cina, nella provincia orientale di Jiangsu, sono stati registrati quattro nuovi casi di persone affette dal virus H7N9, ceppo dell’influenza aviaria finora mai riscontrato negli umani ma che da domenica ha già causato due morti, a Shanghai. I nuovi contagiati, riporta l’ufficio sanitario della provincia, sono tre donne e un uomo in pensione e sono tutti in condizioni critiche a causa del virus, la cui diagnosi è stata confermata dal centro provinciale per la prevenzione delle malattie. Quella della provincia di Jiangsu è la seconda serie di casi di H7N9 dopo i tre denunciati domenica a Shanghai e nella provincia di Anhui.

In precedenza il virus non era mai stato una minaccia per gli umani, a differenza dell’H5N1, la forma più aggressiva di aviaria che partendo dall’Asia nel 2003 ha causato la morte di 360 persone nel mondo. I quattro nuovi pazienti hanno iniziato ad ammalarsi intorno al 19 marzo, quando hanno riscontrato febbre, tosse e altri sintomi, rende noto l’ufficio sanitario di Jiangsu. Le loro condizioni si sono aggravate nel corso di un periodo fra i sette e gli 11 giorni e per questo i pazienti sono stati trasferiti nei reparti di terapia intensiva a Nanchino, la capitale provinciale. Solo uno dei nuovi contagiati, una donna di 45 anni, avrebbe avuto contatti prolungati con uccelli probabilmente infetti, visto che lavora nel commercio di pollame. I quattro nuovi casi non sembrano essere collegati fra loro e altre persone che hanno avuto contatti ravvicinati con i pazienti non hanno riscontrato alcun problema respiratorio.

Commentando i casi di contagio, sui quali sta indagando l’Oms, la Coldiretti ha affermato che “occorre fare chiarezza” ma “senza inutili allarmismi di cui in passato hanno beneficiato solo le case farmaceutiche”. Coldiretti sottolinea comunque che “l’Italia non importa dalla Cina carne di pollame, per la quale è peraltro obbligatorio indicare la provenienza”.