Afghanistan, Kerry in visita a sorpresa incontra Karzai a Kabul

Kabul (Afghanistan), 25 mar. (LaPresse/AP) – Dopo quella in Iraq di ieri, nuova visita a sorpresa per il segretario di Stato Usa John Kerry. Questa volta in Afghanistan, dove ha incontrato il presidente Hamid Karzai. Un viaggio che arriva proprio nel giorno in cui gli Stati Uniti hanno ceduto il controllo del carcere di Parwan, vicino Bagram, alle autorità afghane.

Nel loro incontro, Karzai e Kerry hanno discusso dei negoziati con i talebani, su cui il segretario di Stato ha detto di avere “le stesse idee” del presidente afghano, e delle elezioni in programma ad aprile 2014. Su questo, Kerry ha lodato l’impegno del governo di Kabul per organizzare un voto “sicuro” e trasparente. Inevitabile poi un accenno, anche se indiretto, alle dure accuse lanciate da Karzai nei giorni scorsi, secondo cui gli Usa starebbero addirittura collaborando con i talebani per creare instabilità nel Paese e aumentare così la necessità di una maggiore permanenza delle truppe internazionali sul terreno. “Sono fiducioso – ha detto Kerry – che Karzai non creda che gli Stati Uniti abbiano altri interessi se non quello di vedere i talebani al tavolo delle trattative per arrivare alla pace”. Il segretario di Stato ha poi aggiunto: “Non credo che ci sia alcun disaccordo fra noi e non ho problemi con le spiegazioni che il presidente mi ha dato”.

Da parte sua, Karzai ha definito quella odierna “una giornata molto buona”, citando il passaggio di consegne della base militare di Bagram alle forze afghane. Il passaggio, effettuato dal comandante delle forze Usa in Afghanistan, il comandante Joseph Dunford, avviene a un anno dall’accordo raggiunto in merito fra Washington e Kabul. La scadenza iniziale era stata fissata a settembre 2012, poi rimandata a questo mese. Il rallentamento sulla tabella di marcia è stato dovuto soprattutto alla preoccupazione degli americani che il governo afghano avrebbe potuto rilasciare prigionieri considerati pericolosi dagli Usa. La consegna pone fine a un capitolo di aspri scontri con Karzai, che aveva insistito sulla necessità di assumere il controllo del centro di detenzione come questione di sovranità nazionale.