Damasco (Siria), 19 mar. (LaPresse/AP) – Il timore che nel conflitto siriano venissero usate armi chimiche è diventato realtà. Questa mattina, l’agenzia di stata governativa Sana ha denunciato che i “terroristi” (termine generalmente usato per indicare i combattenti di opposizione) hanno sparato un razzo “contenente materiale chimico” sul villaggio di Khan al-Assal, nella provincia settentrionale di Aleppo. Secondo il ministro dell’Informazione Omran al-Zoubi, intervistato dall’emittente filo-governativa Al-Ikhbariya, 16 persone sono morte in seguito al raid, e 86 sono rimaste ferite. Sana parte di 25 morti. È la prima volta che il governo denuncia apertamente l’utilizzo da parte dei combattenti di armi chimiche.
MINISTRO: PRIMO ATTO GOVERNO RIBELLI. Lo stesso ministro bolla inoltre l’attacco, lanciato dal distretto di Nairab, come il “primo atto” del governo ad interim dell’opposizione, e parla di mano straniera. A suo avviso, l’attacco sarebbe il risultato della decisione di parte di alcuni governi stranieri di armare i ribelli. Nella notte, dopo una giornata di riunione a Istanbul, la Coalizione nazionale siriana, principale gruppo di opposizione al governo di Bashar Assad, ha eletto Ghassan Hitto come primo ministro del suo governo ad interim nelle aree della Siria controllate dai ribelli. E presto Hitto dovrebbe scegliere i membri del suo Gabinetto.
ATTIVISTI ACCUSANO DAMASCO. Ma gli attivisti smentiscono la responsabilità dei combattenti di opposizione, e puntano il dito contro l’esercito. L’Aleppo Media Center, vicino ai ribelli, riporta casi di “soffocamento e avvelenamento” tra i civili dopo che un missili terra-terra è stato sparato nell’area di Khan al-Assal che, secondo gli attivisti, di recente sarebbe stata conquistata dai ribelli. I casi, si legge in una nota, sono stati “molto probabilmente” causati dall’utilizzo di “gas velenosi” da parte delle forze del regime. Un altro attivista della provincia di Aleppo, che si è identificato con il nome falso di Yassin Abu Raed per motivi di sicurezza, conferma l’attacco e riferisce che si sono verificati almeno 40 casi di soffocamento nell’area e alcuni decessi. A suo avviso i ribelli non avrebbero motivo di usare questo tipo di armamenti nell’area conquistata di recente. “Perché – si chiede – l’Esercito siriano libero dovrebbe bombardare se stesso con un’arma chimica?”.
TIMORI INTERNAZIONALI. Da diverse parti negli ultimi mesi si sono sollevate preoccupazioni per il possibile uso di questo tipo di armi nel conflitto. L’area dove sarebbe avvenuto l’attacco si trova appena ad est di Aleppo, teatro di forti scontri per settimane prima che i ribelli riuscissero a prendere il controllo di un complesso governativo che include diverse strutture militari e un’accademia di polizia.
HITTO: NO A DIALOGO CON ASSAD. Intanto, appena assunto l’incarico, il premier del governo ribelle dice no con forza un confronto con il governo di Assad. Parlando a Istanbul a poche ora dalla sua elezione, Hitto ha detto che “non c’è posto” per il dialogo con Assad e che tutti i membri del regime responsabili di crimini saranno processati. Il governo ad interim, ha aggiunto chiedendo il riconoscimento della comunità internazionale, avrà sede nei territori del nord della Siria in mano ai ribelli.