Londra (Regno Unito), 17 mar. (LaPresse/AP) – Alcuni volti noti come Hugh Grant e l’autrice della saga di Harry Potter, J.K. Rowling, accusano il governo britannico di non tutelare le vittime delle intercettazioni illegali, alla vigilia del voto in programma in Parlamento domani in cui i deputati dovranno esprimersi su due diversi piani per irrigidire i controlli sulla scia dello scandalo. Il governo, guidato dai conservatori, ha fatto sapere che proporrà l’introduzione di una nuova authority per la stampa con il potere di imporre multe fino a un milione di sterline; le vittime delle intercettazioni illegali, invece, appoggiano la proposta di Libdem e laburisti perché ritengono che l’ente vada introdotto tramite legge, il che gli darebbe un potere reale, proposta questa rifiutata dal premier David Cameron.
La Rowling, che in passato ha testimoniato alla commissione Leveson sull’etica dei media per discutere dell’impatto delle intrusioni della stampa sulla sua famiglia, ha detto che lei e le altre vittime si sentono abbandonati dal governo. L’attore Hugh Grant dal canto suo, che ha vinto un risarcimento per essere stato intercettato dal tabloid News of the World di Rupert Murdoch chiuso dopo lo scandalo, ha spiegato che chi ha subìto intercettazioni appoggia il piano di liberaldemocratici e laburisti. I deputati hanno “promesso alle vittime di fare la cosa giusta per loro e lunedì hanno l’opportunità di farlo”, ha detto Hugh Grant. Nel Regno Unito il dibattito sulle modalità di controllo della stampa imperversano dopo lo scoppio dello scandalo intercettazioni nel 2011, a seguito delle rivelazioni che i giornalisti del tabloid News of the World avevano ascoltato di nascosto le segreterie telefoniche di celebrità e avevano pagato tangenti a funzionari per fare degli scoop. Oltre a portare alla chiusura del News of the World e a decine di arresti e dimissioni, lo scandalo determinò l’avvio di una commissione sull’etica dei media, guidata dal magistrato Brian Leveson.
La commissione Leveson l’anno scorso raccomandò la creazione di un ente di controllo della stampa composto perlopiù da non giornalisti e sostenuto dalla regolamentazione del governo. I negoziati fra i conservatori di Cameron e le altre parti politiche su come applicare quelle raccomandazioni, tuttavia, sono in stallo nel mezzo di un acceso dibattito. Le posizioni si dividono fra coloro secondo i quali la nuova authority dovrebbe essere istituita per legge, come raccomandato da Leveson, e chi ritiene che debba essere introdotta tramite Regio decreto legge, cioè un atto emanato dal re che non richiede il voto in Parlamento. Secondo chi sostiene l’ipotesi di una legge, cioè le vittime, la via parlamentare darebbe all’autorithy maggiori poteri di disciplina sui giornali. Chi si oppone a questa versione invece, Cameron in primis, ritiene che regolare l’ente tramite legge comporterebbe delle limitazioni alla libertà di stampa. In realtà la differenza non è sostanziale perché, seppur introdotto per legge, il nuovo ente non controllerebbe i media in modo diretto e avrebbe solo il potere di imporre multe e chiedere le scuse dei quotidiani, non di impedire la pubblicazione di articoli.
“L’idea di una legge, una grande legge sui media, sarebbe negativa per la libertà di stampa e negativa per la libertà individuale”, sostiene Cameron. L’autrice di Harry Potter lo critica proprio su questo, accusandolo di ignorare le proposte di Leveson deludendo le vittime delle intercettazioni. “Credevo in David Cameron quando diceva che avrebbe applicato le raccomandazioni di Leveson ‘a meno che non fossero follie’ ” ma “non vedo come possa tornare indietro, con onore, da parole tanto forti e inequivocabili”, ha detto la Rowling. “Bene, ha fatto marcia indietro, e io sono fra i tanti che sentono di essere stati abbandonati”, ha concluso.
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