Nuova Delhi (India), 12 mar. (LaPresse/AP) – Il corpo di Ram Singh, uno dei cinque adulti a processo per lo stupro di gruppo e la morte di una studentessa indiana su un autobus di Nuova Delhi lo scorso dicembre, è stato restituito alla famiglia dopo essere stato sottoposto ad autopsia. Il 33enne, che guidava l’autobus, è stato trovato impiccato nella sua cella del carcere di Tihar ieri. Mentre le autorità hanno parlato di suicidio, i suoi familiari affermano si tratti di omicidio. I giornalisti assiepati fuori dall’Istituto indiano di scienze mediche hanno visto il corpo di Singh mentre veniva caricato su un’ambulanza e portato via con la famiglia al seguito. L’uomo, che guidava l’autobus su cui è stata picchiata e violentata la studentessa 23enne poi morta dopo settimane di agonia a Singapore, come gli altri quattro adulti imputati nel processo rischiava la pena di morte. Un sesto sospetto, minorenne al tempo dell’aggressione, è a processo in un tribunale minorile. Un magistrato sta indagando sulla morte del detenuto.