Washington (Usa), 8 mar. (LaPresse/AP) – Il presidente Usa Barack Obama non presenterà alcun “grande piano di pace” quando si recherà in Medioriente alla fine del mese. Lo ha detto lo stesso Obama durante un incontro privato alla Casa Bianca con esponenti della comunità ebraica negli Usa. Una persona presente al meeting, la quale ha chiesto di rimanere anonima, ha riferito che il presidente ha ammesso che le prospettive per un accordo nell’immediato sono misere, ma al tempo stesso ha sottolineato che un accordo con i palestinesi è l’unico modo in cui Israele possa garantirsi la sicurezza a lungo termine.
Nel corso del suo viaggio in Medioriente, che secondo la stampa locale inizierà il 20 marzo, Obama incontrerà il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas. Parlando con i leader ebraici, Obama ha detto che nei colloqui con Abbas cercherà di sottolineare il fatto che raggiungere la pace è ancora possibile, anche se sarà difficile, considerata l’attuale situazione nella regione.
Visto che i leader israeliani stanno ancora lavorando per formare un nuovo governo dopo le elezioni di gennaio, ha notato il presidente, in questo momento sarebbe prematuro fare pressioni per la ripresa dei colloqui. Questo, ha aggiunto Obama, non significa tuttavia che non si potrà lanciare un’iniziativa per la pace nei prossimi sei o dodici mesi. Oltre a visitare Israele, Obama si recherà durante il suo viaggio anche a Ramallah, in Cisgiordania e in Giordania.
Il presidente del National Jewish Democratic Council, Marc Stanley, il quale ha partecipato all’incontro alla Casa Bianca, ha riferito che Obama ha ribadito il suo “sostegno irremovibile per Israele e ha spiegato che i suoi colloqui con leader israeliani saranno incentrati sulle questioni critiche che deve affrontare lo Stato ebraico, tra cui l’Iran, il processo di pace e la Siria”.