Nairobi (Kenya), 6 mar. (LaPresse/AP) – Il ritardo nello scrutinio elettorale in Kenya sta irritando sempre più popolazione e candidati alla presidenza. Il partito del vice primo ministro, Uhuru Kenyatta, che ieri risultava in testa a scrutinio in corso, accusa l’Alto commissario britannico Christian Turner di un “coinvolgimento confuso, sospetto e piuttosto animato” per aver influenzato la commissione elettorale nella decisione di conteggiare le schede inizialmente considerate nulle nel computo totale. La commissione elettorale ha rallentato gli scrutini dopo la rottura del sistema elettronico, che ha costretto le autorità a ritornare al conteggio manuale, partito questa mattina.

Ieri sera, il presidente della commissione elettorale aveva fatto sapere che centinaia di migliaia di schede ritenute nulle poiché non rispettavano i requisiti richiesti saranno conteggiate ugualmente nel computo finale dei voti. E questo rende più difficile che uno degli otto candidati superi il 50% delle preferenze, necessario a vincere senza ricorrere al ballottaggio. Una situazione che, alla luce dei risultati provvisori di ieri, danneggia appunto Kenyatta.

Il partito di quest’ultimo ha anche chiesto a Turner di spiegare “l’improvviso aumento di personale militare britannico” in Kenya. I soldati britannici stanno partecipando a un addestramento di sei settimane vicino al monte Kenya, prima di essere dispiegati in Afghanistan. Un nuovo battaglione è arrivato nella zona una settimana prima del voto. Gli Usa nei giorni scorsi hanno messo in guardia da possibili “conseguenze” nel caso la vittoria andasse a Kenyatta, che deve affrontare davanti alla Corte penale internazionale (Cpi) l’accusa di aver orchestrato le violenze post elettorali del 2007-2008.

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