Caracas (Venezuela), 6 mar. (LaPresse/AP) – Decine di migliaia di persone si sono radunate nelle strade di Caracas, in Venezuela, per accompagnare il feretro di Hugo Chavez dall’ospedale alla sede dell’Accademia militare, dove sarà esposto nella camera ardente. Molti hanno pianto vedendo la bara del presidente, morto ieri sera all’età di 58 anni, dopo una battaglia lunga quasi due anni contro il cancro. La bara era avvolta nella bandiera giallo-blu-rossa del Venezuela e il passaggio è stato accompagnato dal suono di tamburo. Alcuni hanno alzato il pugno nell’aria sventolando immagini del presidente e gridando “La lotta continua! Chavez è vivo!”. Prima della partenza della processione, la madre del leader, Elena Frias de Chavez, si è chinata sopra la bara mentre un prete leggeva una preghiera. Il vicepresidente Nicolas Maduro e altri membri del governo hanno marciato dietro il feretro insieme con soldati in uniforme.
“Sono così addolorata, il dolore è fortissimo”, ha detto una partecipante alla processione, la casalinga 38enne Yamile Gil. “Lo ameremo per sempre”, ha aggiunto. Alcuni manifestanti hanno ripreso le accuse lanciate ieri da Maduro, secondo cui la malattia di Chavez sarebbe stata provocata da un attacco del nemico. “Il governo degli Stati Uniti non si fermerà, continuerà a complottare contro la nostra rivoluzione perché siamo anti-imperialisti”, ha detto il 33enne Oscar Navas, che si è unito alla marcia. “Non ho alcun dubbio – ha aggiunto – che la Cia sia qui, sotto copertura, facendo tutto il possibile per destabilizzare il Paese”. Il feretro di Chavez rimarrà esposto all’Accademia militare fino al funerale, che si terrà venerdì. Alla cerimonia parteciperanno leader da tutto il mondo. I presidenti di Argentina, Uruguay e Bolivia sono già arrivati a Caracas. “È iniziata l’era senza Chavez”, ha titolato oggi in prima pagina il quotidiano venezuelano El Universal.