Thailandia, domani Bangkok al voto per scegliere il governatore

Bangkok (Thailandia), 2 mar. (LaPresse/AP) – Oltre 4,3 milioni di cittadini di Bangkok saranno domani alle urne per scegliere il governatore della capitale della Thailandia, paralizzata per nove settimane dalle dimostrazioni anti-governative del 2010, durante cui morirono 90 persone e oltre 1.700 rimasero ferite. In quell’occasione i manifestanti del movimento delle Magliette Rosse, per lo più provenienti dalla campagne e sostenitori dell’ex primo ministro Thaksin Shinawatra, chiedevano nuove elezioni dall’allora premier Abhisit Vejjajiva, del partito democratico. Bangkok è una delle poche roccaforti che i democratici non hanno perso a favore del partito Pheu Thai, guidato dalla sorella di Thaksin, l’attuale primo ministro Yingluck Shinawatra, eletta nel voto del 2011. Ma l’esito delle elezioni di domani è tutt’altro che scontato.

DEMOCRATICI PROVANO A TENERE IL POTERE. I democratici hanno guidato Bangkok per gli ultimi nove anni, ma ora si trovano in lotta con il partito Pheu Thai. Una battaglia che potrebbe determinare la rilevanza politica del partito in futuro. “Questa elezioni – dichiara Sukhumbhand Paribatra, candidato democratico e governatore uscente – ha un’implicazione sulla politica a tutti i livelli. Questa volta la competizione è molto intensa e ha un significato maggiore rispetto alla sola scelta del governatore della città”. Sukhumbhand corre per il secondo mandato, dopo essersi dimesso a inizio gennaio per avere più tempo per la campagna elettorale. Messo in difficoltà dagli allagamenti del 2011, così come dalle accuse di corruzione, il 60enne vuole rappresentare il movimento anti-Thaskin e anti-magliette rosse tra i cittadini urbani, per conto del più antico partito politico del Paese.

LO SFIDANTE DEL PHEU THAI. Diversamente dalle altre 76 province thailandesi, Bangkok è una zona amministrativa speciale, e il suo governatore è eletto direttamente per un mandato di quattro anni. Per sfidare il rappresentante del partito democratico, il Pheu Thai ha scelto il carismatico vice capo della polizia nazionale, Pongsapat Pongcharoen, nuovo alla politica, ma in grado di promettere un rapporto di lavoro senza continuità tra Bangkok e il governo nazionale. “Se i problemi sono all’interno dei confini di Bangkok, sarò colui che pensa e agisce. E il governo deve aiutarmi in tutti i modi possibili”, ha detto il candidato in un’intervista televisiva lo scorso mese. Secondo i sondaggi, Sukhumbhand sarebbe in svantaggio.

BANGKOK ASPIRA A MAGGIORE VIVIBILITA’. Tra i temi principali della campagna elettorale, la vivibilità a Bangkok, metropoli che sta lottando per affrontare una miriade di problemi, tra cui il traffico. La politica del governo di Yingluck, di corteggiare gli elettori della classe media dando sconti fiscali a chi per la prima volta acquista un’auto, ha portato a un’aggiunta di 245mila vetture alle strade già congestionate della capitale. “In questo momento – spiega Prinya Thewanaruemitkul dell’università Thammasat di Bangkok – la gente vuole una città più vivibile e vuole vedere politiche che possano offrire un miglior sistema di trasporto, spazi pubblici e trasporti alternativi. Ma alla fine, la politica nazionale sarà il fattore decisivo”.