Amman (Giordania), 28 feb. (LaPresse/AP) – Lo scenario peggiore ipotizzato dalle Nazioni unite, secondo cui più di un milione di persone potrebbe fuggire dalla Siria entro giugno, potrebbe avverarsi entro poche settimane. Questo l’allarme lanciato dall’organizzazione di beneficenza britannica Oxfam. “La crisi umanitaria si sta aggravando di giorno in giorno e le agenzie fanno fatica a fornire gli aiuti che sono così urgentemente richiesti”, ha detto il manager delle operazioni del gruppo in Siria, Francis Lacasse. Ogni giorno, ha riferito, circa cinquemila persone fuggono dalla Siria nei Paesi vicini, tra cui Giordania, Libano e Turchia. Si tratta di un aumento del 36% rispetto a dicembre scorso, il che potrebbe “minare la stabilità della regione”.
L’arrivo di nuovi profughi, ha aggiunto Lacasse, è un “onere gravoso” per i Paesi ospitanti e finora le organizzazioni umanitarie hanno ricevuto soltanto il 20% dei finanziamenti promessi dall’Occidente e dai Paesi del Golfo durante una conferenza a Kuwait il mese scorso. I donatori si erano impegnati a fornire complessivamente 1,5 miliardi di dollari. Questi soldi, ha affermato Lacasse, devono arrivare “urgentemente” per permettere alle agenzie di continuare a fornire servizi di base come cibo, acqua e rifugio. Secondo l’Onu, attualmente ci sono quasi 925mila profughi siriani nella regione.